Toshiba e altri produttori LCD a processo per cartello

La catena P.C. Richard & Son Inc. guida un manipolo di specialisti della grande distribuzione contro 14 produttori di LCD. Vogliono un risarcimento danni per gli anni in cui sono stati stabiliti prezzi di listino concordati.

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a cura di Dario D'Elia

Toshiba e 13 altri produttori di display sono stati denunciati dalla catena di elettronica P.C. Richard & Son Inc. per aver costituito un cartello e quindi deciso a tavolino i listini del settore. In pratica, secondo l'accusa, dal lontano 1996 queste aziende "si sarebbero incontrate di persona o avrebbero comunicato in altro modo per accordarsi sui prezzi dei dispositivi LCD e sulle rispettive produzioni". La causa sarà discussa presso la corte federale di Brooklyn (New York); fra i firmatari vi sono anche Pontiac, ABC Warehouse e Marta Cooperative of America, ovvero rivenditori e catene di negozi.

P.C. Richard

In verità la questione non è nuova poiché almeno 7 accusati hanno già ammesso in passato l'esistenza di questo accordo sotto-banco e pagato milioni di dollari di sanzione. Probabilmente è arrivato il momento dei risarcimenti, prova ne sia che anche la catena Best Buy l'anno scorso ha deciso di procedere con una causa ad hoc.

Molte delle aziende coinvolte stanno già cercando di trovare un accordo extra-giudiziale, ma non è detto che si riesca ad arrivare a un compromesso soprattutto considerando la crisi economica che sta condizionando i bilanci dei colossi orientali. Da non dimenticare inoltre che, sempre per le stesse accuse, la Commissione Europea a dicembre ha stabilito che LG Display, AU Optronics, Chimei InnoLux, Chunghwa Picture Tubes e HannStar Display dovranno pagare complessivamente circa 649 milioni di euro di multa.