Touchscreen flessibili al grafene presto realtà

Un team di ricercatori giapponesi e sud coreani ha trovato un modo per produrre lamine di grafene di grandi dimensioni utili nel comparto delle TV e dell'elettronica di consumo.

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a cura di Manolo De Agostini

Un team formato da ricercatori giapponesi e sud coreani avvicina il grafene ai dispositivi che usiamo nella vita di tutti i giorni. È stata realizzata per la prima volta una pellicola di grafene di grandi dimensioni. Il grafene - composto da un singolo strato di atomi di carbonio in una struttura a nido d'ape - è altamente conduttivo, incredibilmente resistente e quasi trasparente, il che lo rende ideale per touchscreen e TV flat panel.

Le lamine di grafene sono state realizzate grazie al processo di "deposizione chimica da vapore" su grandi fogli di rame flessibili. Le lamine sono state ricoperte di grafene grazie a un sottile strato di polimero adesivo. In un secondo momento la parte in rame è stato dissolta.

Attraverso dei cilindri il grafene è stato schiacciato contro un altro substrato, come il PET (Polietilene tereftalato), e lo strato polimero è stato rimosso tramite riscaldamento, lasciando così solo strato di carbonio. I ricercatori hanno ripetuto il processo fino a produrre una lamina composta da quattro strati di grafene l'uno sull'altro. Questa lamina è stata poi trattata con acido nitrico per migliorarne la conduttività.

Il metodo di produzione

Le lamine rettangolari (con una diagonale di 76 cm) hanno esibito una resistenza elettrica superiore agli elettrodi trasparenti - formati da ossido di indio-stagno (ITO) - usati nei prodotti in commercio. Le pellicole al grafene ottenute mediante questo processo hanno dato prova di essere altamente trasparenti, con il 90% della luce in grado di attraversarle.

Il team, guidato dai ricercatori Byung Hee Hong e Jong-Hyun Ahn dell'Università Sungkyunkwan (SKKU) di Seoul, hanno integrato i loro elettrodi al grafene anche in un pannello touchscreen completamente funzionante (qui il video). Questa soluzione si è dimostrata più robusta di una formata da elettrodi all'ossido di indio-stagno, sostenendo una sollecitazione due volte maggiore. Secondo Jong-Hyun Ahn un touchscreen basato sul grafene potrebbe durare per sempre.

Le aziende del comparto elettronico guardano da diverso tempo ad alternative ai materiali usati attualmente, perché l'indio è molto costoso. Le pellicole di nanotubi al carbonio non sono ancora adatte perché tendono ad avere piccoli difetti che creano aree visibili di pixel morti (dead pixel) sugli schermi.

Con questo passo avanti produttivo, il grafene potrebbe essere lontano pochi anni dall'integrazione in dispositivi di largo consumo. A completare questo quadro idilliaco c'è il fatto che il grafene non richiede materiali rari e il substrato il rame è riciclabile, rendendo il processo più sostenibile.