Trapianti e sepolture nello Spazio, video dalla fantascienza

Quando l'esplorazione dello Spazio profondo sarà una consuetudine, come affronteremo le situazioni estreme? Ecco un paio di esempi.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Viaggiate con la mente nel futuro, fino all'epoca dell'esplorazione spaziale in cui i viaggi nello Spazio profondo saranno all'ordine del giorno. Si porranno problemi al momento inesistenti, come quelli posti in due video che stanno circolando in questi giorni: come aiutare un astronauta che necessita di un trapianto di organo mentre è in missione, e che cosa fare nel caso in cui qualcuno morisse.

(Image by Yuri Beletsky and Igor Chilingarian)
Credit: Yuri Beletsky e Igor Chilingarian

Questioni pratiche ed etiche che adesso ci possono sembrare fantascienza, ma che nel giro di qualche anno potrebbero richiedere risposte pronte e assolutamente serie.

Per il primo quesito la possibile risposta passa per la stampa 3D, per la quale sono in corso prove in ambiente di microgravità. Finora si è parlato spesso di stampare in 3D parti di ricambio, per agevolare le riparazioni di componenti hardware.

Sulla Terra la bio stampa 3D per la produzione di organi è già in fase avanzata di studio, sono iniziati anche gli esperimenti per la bio stampa in microgravità. Sulla Terra a inizio 2016 un gruppo di ricerca ha annunciato di essere riuscito a creare tessuti sufficientemente stabili da affrontare un trapianto. Ricercatori dell'Università di Oxford hanno sviluppato una procedura per stampare vere e proprie cellule artificiali, che potrebbero servire per somministrare medicinali, ma anche per creare tessuti e organi da trapiantare. Se queste tecnologie funzionassero anche nello Spazio potrebbero essere degli autentici salvavita per gli astronauti.

L'altra questione è di genere etico e decisamente più delicata: è doveroso considerare l'ipotesi che qualcuno passi a miglior vita mentre si trova nello Spazio. Che fare allora dei suoi resti? Un'ipotesi è quella spiegata nel video qui sotto: