Troppe bugie sulla banda larga italiana: paghiamo per cosa?

Più studi UE confermano che il mercato broadband UE è nel caos. Non c'è uniformità di tariffe, le prestazioni promesse sono false, etc. Il mercato unico TLC è la sola soluzione.

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a cura di Dario D'Elia

I servizi broadband in Europa, e ovviamente anche in Italia, sono una lotteria. Secondo i dati UE pubblicati oggi i 400 milioni di utenti europei sono in balia di tariffe discutibili, prestazioni inadeguate e false promesse da parte degli operatori.

"Anche tenendo conto del potere d’acquisto, in alcuni Stati membri si rileva una variazione di prezzo che può arrivare al quadruplo per le connessioni a banda larga più comuni", puntualizza la nota UE. "Il 66% dei cittadini non sa di quale velocità di connessione a internet dispone. In media i consumatori ottengono solo il 75% della velocità di banda larga dichiarata nei termini del contratto".

UE

In Europa ci sono 28 mercati nazionali separati, ma la settimana prossima il Parlamento europeo voterà i piani della Commissione per realizzare un continente connesso (#ConnectedContinent) e quindi migliorare la situazione.

"Per internet il mercato unico non esiste. Questa situazione deve cambiare. Non esiste un valido motivo per cui in Europa un utente debba pagare più del quadruplo di un altro per la stessa banda larga", ha dichiarato la Vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes.

Nello specifico si parla di una differenza di prezzo fino al 400% fra Stati membri dell'UE nelle offerte di banda larga pubblicizzate, per la categoria di banda larga fissa di 12-30 megabit al secondo (Mbps) – l'offerta con più abbonati. I prezzi iniziano da un importo compreso tra 10 e 46 euro al mese, secondo il luogo di residenza, e possono salire fino a 140 euro al mese.

Esempi di divergenze di prezzi: la banda larga pubblicizzata al prezzo più basso è disponibile in Lituania (da 10,30 euro), Romania (da 11,20 euro) e Lettonia (da 14,60 euro); in altri paesi l’offerta più economica può arrivare ai 46,20 euro di Cipro, seguito a breve distanza da Spagna (38,70 euro) e Irlanda (31,40 euro). Il ventaglio più ampio di prezzi si registra in Polonia, con offerte che vanno da 20 fino a 140 euro, e in Croazia, da 30 fino a 121 euro.

E per l'Italia? Il primo dettaglio riguarda i servizi entry-level fino a 2 Mega (con canone telefonico compreso). Beh in Italia si arriva a pagare nella migliore delle ipotesi circa 39 euro al mese, considerate tutte le medie del caso. La media UE 27 è di circa 29 euro. Le offerte 4 – 8 Mega sono di minimo 19,2 euro (+ una tantum di 2,57 euro) mentre la media UE 27 è di 25,64 euro.

Comparativa

Le migliori offerte 8 – 12 Mega si posizionano sui 29,54 euro, contro una media UE di 24,98 euro. Anche sulle 12-30 Mega siamo abbastanza in linea con gli altri paesi; lo stesso vale per quelle sopra i 30 Mega.

Insomma, non sono tanto le tariffe a essere diverse dal resto d'Europa ma le prestazioni.

"Sebbene le reti stiano migliorando, il divario tra la velocità pubblicizzata e quella effettiva è invariato rispetto al 2012, a conferma della necessità di consolidare e armonizzare i diritti dei consumatori, come proposto nel nostro pacchetto continente connesso", ha aggiunto Neelie Kroes.

"È ora che le imprese collaborino e trovino insieme soluzioni migliori per descrivere e pubblicizzare i propri prodotti. È questa la reazione che mi auguro".

Secondo lo studio studio di SamKnows (a cui si può ancora aderire) le promesse prestazioni su cavo coincidono all'89,5%, su fibra all'82,7% e su rame al 63,8%.

Velocità media

In Italia il dato corrisponde al 67,69% se si parla di ADSL (la media UE è 71,18%). Nei momenti di picco la velocità media è di 6,58 Mbps contro una media UE di 8,7 Mbps. Le tecnologie fiber-to-the-cabinet al momento sono state esclude dal panel poiché ancora in fase di implementazione sul territorio italiano.

La latenza media è di 40,66 ms, contro un dato UE di circa 37,25 ms. Negativo il dato di elaborazione DNS che in Italia raggiunge i 53,07 ms contro la media UE di 34,42 ms.

Al solito questo numeri vanno presi cum grano salis perché trattandosi di medie matematiche è evidente che in alcune zone del paese la situazione è in linea con il Nord Europa e in altre con la tecnologia usata da Marconi per il telegrafo.  

Chi vuole approfondire il tema delle prestazioni può leggere questo documento.