Troppi porno fanno perdere la memoria, la prova scientifica

Ricercatori tedeschi specializzati nell'ambito della sessualità hanno dimostrato che vedere pornografia compromette il funzionamento della memoria a breve termine. Risultati che, per quanto da verificare, confermano e rafforzano informazioni già note.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La pornografia online riduce la memoria a breve termine, secondo uno studio realizzato presso l'Università di Duisburg-Essen (Germania), e pubblicato sul Journal of Safe Sex Research. Gli scienziati hanno messo alla prova ventotto uomini eterosessuali, età media 26 anni, scoprendo che le immagini pornografiche portavano a sbagliare più frequentemente una semplice prova di memoria.

Il test consisteva nel vedere immagini di diverso tipo, pornografiche e non. Successivamente il soggetto doveva indicare se l'immagine che aveva di fronte era già stata vista in precedenza. Ebbene, quelli che hanno visto più immagini per adulti sono stati anche quelli che hanno sbagliato di più.

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Più precisamente, gli uomini che hanno eseguito il test con immagini generiche hanno risposto esattamente nell'80% dei casi, mentre quelli che hanno visto anche quelle pornografiche si sono fermati al 67%. Secondo gli scienziati questo studio potrebbe aiutare a capire perché chi soffre di dipendenza da pornografia tende a dimenticare appuntamenti e scadenze, fatica a gestire le relazioni personali e a volte scorda persino di dormire.

"L'eccitazione sessuale interferisce con la memoria a breve termine", e l'impatto "sui processi cognitivi potrebbe spiegare parte di questi effetti negativi", ha spiegato Christian Laier, uno dei ricercatori che ha collaborato all'indagine. In effetti già in passato si era scoperto che la visione di pornografia porta a deviare il flusso sanguigno verso la parte del cervello responsabile dell'eccitazione sessuale (e anche altrove, direbbe qualcuno), riducendo quindi la capacità di ricordare, pensare e ragionare. In questo caso lo studio era stato realizzato su dodici donne eterosessuali non in menopausa.

Questo nuovo studio sembra quindi confermare quanto scoperto in passato, e ora si punta a estenderlo per coinvolgere un più ampio campione di persone. "I nostri risultati vanno verificati anche con le donne e diversi orientamenti sessuali", ha infatti aggiunto Laier.

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Come se non bastasse, Sara Ficocelli su La Repubblica ricorda uno studio italiano secondo cui "tra i giovani che fanno un uso massiccio di pornografia in rete, uno su quattro rischia anche il calo del desiderio sessuale e l'eiaculazione precoce".

Il problema riguarda chiaramente quelle persone che arrivano a sviluppare una vera e propria dipendenza; che si tratti di porno, videopoker, alcol, droga, videogiochi, navigazione online o altro, è ben noto che quando l'eccesso diventa una condizione patologica le conseguenze problematiche non tardano a farsi sentire.

Chi però ha voglia di commentare questa notizia e non si ricorda il primo paragrafo, tuttavia, forse dovrebbe farsi delle domande. Se è vero che non si diventa ciechi, non è detto che certe attività siano completamente innocue - se si passa la misura.