Trump congela i nuovi dazi per smartphone, console, portatili e altri prodotti hi-tech

L'amministrazione Trump ha escluso smartphone, portatili e altri prodotti hi-tech dai nuovi dazi imposti alla Cina che entreranno in vigore da settembre.

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a cura di Dario D'Elia

Apple e gli altri colossi statunitensi possono tirare un sospiro di sollievo: l'amministrazione Trump ha escluso smartphone, console, portatili e altri prodotti hi-tech dai nuovi dazi imposti alla Cina che entreranno in vigore dal primo settembre. La mannaia del 10% sulle importazioni di beni per un valore di 300 milioni di dollari è stata congelata per una selezione di questi almeno fino al 15 dicembre, e considerata la trattativa commerciale in corso tra Washington e Pechino c'è ancora tempo per rimettere a posto le cose.

Certamente fra qualche settimana smartwatch, fitness tracker, smart speaker e cuffie Bluetooth subiranno gli effetti collaterali dei dazi, ma almeno i beni che rappresentano il core business di molti colossi sono per ora al sicuro. In ogni caso se nella prima fase della guerra dei dazi si parlava soprattutto di prodotti industriali adesso con quelli di consumo i consumatori avranno una maggiore percezione della criticità del momento.

Il vice premier cinese Liu He, il rappresentante dell'agenzia per il commercio USA Robert Lightizer, e il segretario del Tesoro Steven Mnuchin sono in contatto costante a dimostrazione che la situazione è fluida. È stato proprio Lightizer ad annunciare qualche giorno fa che alcune categorie di beni di consumo saranno escluse dalle liste fino dicembre, ma per altre la giustificazione è la sicurezza pubblica.

Trump martedì ha spiegato che un'altra priorità era non compromettere la stagione degli acquisti natalizi. E la prima diretta conseguenza è stato un recupero dei principali marchi in borsa. Rimane dell'aria comunque l'avvertimento della portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chuying:"La Cina dovrà adottare le contromisure necessarie per difendere risolutamente i propri interessi fondamentali. Non vogliamo combattere, ma non abbiamo paura di farlo“. Il suggerimento agli Stati Uniti è di "abbandonare le sue illusioni, correggere gli errori e tornare alle consultazioni basate sull’uguaglianza e sul rispetto reciproco".