Inizia con uno smacco la presidenza di Donald Trump: nel giorno del suo insediamento alla Casa Bianca infatti degli hacker sono riusciti a sottrarre le password del potenziale capo della una task force sulla sicurezza informatica Rudolph Giuliani e di altri 13 funzionari, oltre che dei relativi assistenti. Le password sono state inoltre rese pubbliche online.
Non si tratta esattamente di uno spot positivo per l'ex sindaco di New York, che la scorsa settimana durante il talk show mattutino Fox & Friends aveva annunciato di voler condividere "la propria esperienza e capacità come amico fidato, riguardo ai problemi di sicurezza informatica del settore privato e alle soluzioni emergenti in via di sviluppo nel settore privato".
Il furto riguarda tra gli altri, il potenziale segretario agli interni Ryan Zinke, quello al lavoro Andy Putzer, il portavoce Sean Spicer, il direttore del Consiglio delle Politiche Domestiche Andrew Bremberg, il direttore del Consiglio Nazionale del Commercio Peter Navarro, il capo dei social media Dan Scavino, il rappresentante speciale per i negoziati internazionali Jason Greenblatt e il direttore delle operazioni dell'Ufficio Ovale Kevin Schiller. Dai primi rapporti sembrerebbe che molti di loro abbiamo utilizzato la stessa password per diversi account, una pratica non esattamente corretta.
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Se poi si tiene conto che secondo le fonti le password sono state utilizzate anche su account come MySpace, la leggerezza di presunti esperti di cybersicurezza e importanti funzionari governativi appare grottesca più che grave. Ora cosa succederà, Trump li confermerà tutti nei loro ruoli previsti o dovrà trovare al volo dei sostituiti all'altezza delle aspettative?