Turchia: 32 presunti Anonymous in manette

L'agenzia stampa governativa turca ha comunicato che 32 presunti hacker appartenenti al gruppo di Anonymous sarebbero stati arrestati fra Ankara e Istanbul in seguito all'attacco che ha mandato offline il sito del ministero delle Comunicazioni.

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a cura di Elena Re Garbagnati

L'agenzia stampa turca Anadolu ha riportato la notizia secondo la quale sarebbero stati arrestati 32 presunti appartenenti ad Anonymous in seguito agli attacchi perpetrati ai danni di siti web governativi turchi. Gli arresti sarebbero avvenuti in 12 città della Turchia sparse fra Ankara e Istanbul.

La Turchia si aggiunge quindi alla lista dei Paesi (Tre hacker di Anonymous arrestati in Spagna) che si stanno dando da fare per effettuare arresti legati ad Anonymous, un gruppo di attivisti che avrebbe condotto una serie di attacchi denial-of-service (DDoS) contro aziende e organizzazioni governative. 

Anonymous

Gli attacchi contro la Turchia erano stati rivendicati da Anonymous attraverso il sito web AnonOps. I cyber attivisti hanno spiegato che le loro azioni erano frutto di una protesta contro i piani del governo di Ankara "per implementare filtri sulla navigazione in Internet" che dovrebbero essere attivati il prossimo 22 agosto.

L'ultimo bersaglio degli Anonymous è stato il ministero delle Telecomunicazioni turco

Nel comunicato di rivendicazione si legge che "negli ultimi anni abbiamo assistito alla censura adottata dal governo turco, come il blocco di YouTube, Rapidshare, Fileserve e migliaia di altri siti web. Più recentemente, il governo ha vietato l'accesso ai servizi di Google. Questi atti di censura sono imperdonabili".

Per questo gli Anonymous avevano avviato una ondata di cyberattacchi che è stata soprannominata "Operazione Turchia" e che aveva mandato offline il sito ufficiale del ministero delle Telecomunicazioni turco tramite un attacco DDoS condotto con l'ormai famoso strumento Low Orbit Io Cannon (LOIC).