Abbiamo utilizzato come riferimento il libro "Dal DVD al CD con un clic" degli autori Pino Bruno, giornalista e caposervizio del TGR Rai di Bari e docente di informatica, e Marco de Salvo, tecnico Rai, edito da Mondadori Informatica.
Grafico del processo di encoding da MPEG 2 (formato del DVD) a DivX
Il segnale digitale
Ma cosa vuol dire segnale "digitale"?
Digitale significa assegnare numeri ai valori di tensione che caratterizzano, istante dopo istante, il dato analogico. I numeri vengono generati a intervalli di tempo regolari, dopo un esame a campione del segnale, per consentire la riproduzione fedele delle informazioni di base.
Così si riesce a memorizzare una sequenza di bit che rappresenta la copia digitale del segnale di partenza. Da questo momento il segnale diventa informazione digitale e si trasforma in file.
Per trasformare un filmato televisivo in un documento digitale occorre una scheda di acquisizione che converte il segnale analogico e lo trasferisce sul disco fisso del computer.
Il codec più utilizzato è sicuramente DivX
Il codec, che significa Codificatore / Decodificatore ma anche Compressore / Decompressore, è una applicazione basata su criteri matematici complessi e serve a compattare e poi espandere un documento multimediale digitale. È lo stesso criterio adottato per zippare e unzippare un file in modo da trasferirlo più facilmente e velocemente da un supporto all’altro.
Ci sono codec video e codec audio. Il più famoso di quest’ultima famiglia è senz’altro MP3.
Il formato .avi può usare una grande quantità di codec di alta qualità, per esempio il DivX, e questo è il motivo del suo successo.