Tutti Cyber-spiati, anche Renzi nella morsa di una botnet

Il Centro nazionale anticrimine informatico ha scoperto una banda di cyber-criminali che da tempo spiava l'intero establishment italiano.

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a cura di Dario D'Elia

L'intero establishment italiano era cyber-spiato da una coppia di informatici romani domiciliati a Londra.Gli investigatori del Centro nazionale anticrimine informatico Cnaipic del Servizio polizia postale e delle comunicazioni, in collaborazione con la Cyber Division dell'FBI, hanno scoperto un'attività di spionaggio volta alla costruzione di dossier con notizie riservate, dati sensibili e informazioni di vario genere.

Cnaipic

Il GIP Maria Paola Tomaselli su richiesta del PM Eugenio Albamonte ha firmato un ordine di custodia cautelare per l'ingegnere nucleare Giulio Occhionero, esperto informatico e di finanza quantistica, e la sorella Francesca Maria. L'inchiesta "Eye Pyramid" parla di una vera e propria centrale di cyberspionaggio per monitorare istituzioni, pubbliche amministrazioni, studi professionali, imprenditori, etc.

"Al fine di trarne per sè o per altri profitto o di recare ad altri un danno accedevano abusivamente a caselle di posta elettronica protette dalle relative password di accesso sia personali che istituzionali appartenenti a professionisti del settore giuridico economico nonché a numerose autorità politiche e militari di strategica importanza o di sistemi informatici protetti utilizzati dallo Stato e da altri enti pubblici", scrive il giudice.

Nella rete sono caduti Matteo Renzi, Mario Draghi, l'ex premier Mario Monti, il comandante generale della Guardia di Finanza Saverio Capolupo, il banchiere Fabrizio Saccomanni, Piero Fassino, Daniele Capezzone, Ignazio La Russa e Vincenzo Scotti, Alfonso Papa, Walter Ferrara, Paolo Bonaiuti, Michela Brambilla, Luca Sbardella, Fabrizio Cicchitto, Vincenzo Fortunato, Mario Canzio, il cardinale Gianfranco Ravasi, Paolo Poletti della GdF e tanti altri.

L'accusa è di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza di Stato, accesso abusivo a sistema informatico, intercettazione illecita di comunicazioni informatiche. Il tutto sfruttando una botnet occulta creata grazie alla diffusione di un particolare malware - appunto EyePyramid.

"L'indagine è stata avviata dopo che al Cnaipic è stato segnalato l'arrivo di una mail, indirizzata a un amministratore di un'infrastruttura critica nazionale, contenente il malware", scrive La Repubblica.

Non meno importante la scoperta di un complesso sistema di società "a scatole cinesi" che permettevano l'acquisizione anonima di servizi informatici all'estero.