Tutto pronto per la banda ultra-larga: ci sono pure i voucher per pagare meno

Il decreto "Comunicazioni" del progetto banda ultra-larga è pronto. La prossima settimana arriverà in CdM: previsti anche voucher per avere sconti.

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a cura di Dario D'Elia

Il Governo sta per giocarsi la faccia sulla banda ultralarga. Le aspettative del paese – considerate le promesse – sono così alte che un'ulteriore delusione sarebbe indigeribile. Sono le "aspettative crescenti" di cui parlava Alexis de Tocqueville riferendosi alla genesi della Rivoluzione Francese. Un conto è non attendersi nulla da una situazione incancrenita; un conto è venire illusi. Ovvero sentirsi dire che entro il 2020 l'80% della popolazione andrà a 100 Megabit - quando Bruxelles si accontenterebbe per la stessa data del 50%.

rivoluzione francese

Vive la Révolution Digital

Ebbene, il decreto "Comunicazioni" che contiene tutti i dettagli di questa promessa rivoluzione digitale è pronto. Sbarcherà in Consiglio dei Ministri martedì o mercoledì prossimo. Si parla di circa 7 miliardi di euro: ci sono sia il Fondo di finanziamento per il Piano strategico della banda, che il Fondo di garanzia a copertura degli investimenti.

Previsti anche i voucher per gli italiani, per un valore di 1,4 miliardi di euro in 5 anni. "Per favorire la diffusione di reti di nuova generazione, sono concessi voucher agli utenti finali che attivano servizi a banda ultralarga a una velocità di connessione simmetrica superiore a 100 Mbps garantita", si legge nel decreto, in base a quanto anticipa La Repubblica.

Il contributo andrà in bolletta e poi sarà l'operatore a farsi rimborsare dal Ministero dello Sviluppo economico. In linea di massima viene da pensare che il primo anno di abbonamento di questi servizi sarà fortemente scontato. Probabilmente così invitante che due anni di fibra potrebbero costare poco di più di una ADSL tradizionale ad alte prestazioni.

renzi

Ecco a cosa serve la fibra

L'unico dubbio oggi è legato al credito di imposta previsto per tutti gli operatori che investiranno nello sviluppo della fibra: la Ragioneria dello Stato ha qualche dubbio sulle coperture. Nessun problema invece per "l'assegnazione delle misure incentivanti […] attribuite a soggetti selezionati con procedura competitiva e, preferenzialmente, a soggetti non verticalmente integrati". Il secondo caso rientra nel progetto a cluster di cui ormai sappiamo tutto.

Non resta che attendere il parere di Bruxelles sul sostegno di Stato allo sviluppo della fibra. Se tutto dovesse filare liscio il Governo procederà con la suddivisione delle risorse in base ai progetti territoriali degli operatori. Com'è noto i fondi saranno destinati per lo più in aree poco o assolutamente non remunerative.