TV a schermo piatto: guida all'acquisto

LCD o plasma? HDRo Full-HD? Quale diagonale? Cosa riserva il 24p? Prima di acquistare un televisore a schermo piatto bisogna porsi almeno queste domande. In un panorama in cui le aziende, purtroppo, mentono spudoratamente sulle specifiche dei loro prodotti, è difficile orientarsi. Proviamo a fare il punto della situazione sul mondo degli schermi piatti, in modo da dare a voi lettori gli strumenti per fare la scelta migliore.

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a cura di Tom's Hardware

La tecnologia

Quando arriva il momento di sostituire il vecchio televisore a tubo catodico, la prima domanda che ci si pone è: "Meglio un LCD o un plasma?"; una domanda del tutto simile al dilemma "Benzina o diesel?" per le automobili. La tecnologia a tubo catodico, pur avendo i suoi limiti, è ben nota al consumatore; con la tecnologia a schermo piatto, invece, si ha la sensazione di fare un salto nel buio, resa più forte dalle false, e contrastanti, dichiarazioni dei produttori sui vantaggi dell'una o dell'altra tecnologia. D'altra parte, questo tipo di dubbio, pur essendo molto diffuso tra i consumatori, non è l'unico che, al giorno d'oggi, può insorgere al momento dell'acquisto.

Ognuna delle due tecnologie ha punti di forza e debolezza, che le distinguono piuttosto nettamente; quindi solo basandovi sulle proprie esigenze personali potrete essere sicuri di fare la scelta giusta. Quindi, la domanda: "È meglio comprare un LCD o un plasma?" dovrebbe diventare "Per me è più conveniente un LCD o un plasma?". Una scelta che non tenga conto tanto delle esigenze come dell'uso che si farà del televisore, è soltanto una scelta rischiosa.

Due tecnologie totalmente diverse

Indipendentemente dalla tecnologia con la quale è costruito, ogni televisore a schermo piatto monta una moltitudine di punti elementari, i pixels, il cui numero determina la risoluzione dello schermo. Ogni pixel, a sua volta, contiene tre sotto-pixels, che visualizzano i colori elementari: rosso, verde e blu. Le diverse sfumature di colore si ottengono combinando adeguatamente i sotto-pixels, variandone l'intensità luminosa. Il problema, quindi, sta nel combinare un ingombro ridotto e la corretta visualizzazione dei colori. Il principio su cui si basano gli schermi LCD è piuttosto semplice, a partire dal fatto che i cristalli liquidi non emettono alcuna luce, motivo per cui tutti gli schermi a cristalli liquidi necessitano di un sistema di retroilluminazione.

Cominciamo illustrando il principio generale sul quale si basano tutti i pannelli LCD, qualsiasi sia la variante presa in considerazione. I cristalli liquidi, quando sollecitati tramite una differenza di potenziale elettrico, si comportano un po' come degli interruttori di luce: agendo sulla tensione è possibile chiudere o aprire questi interruttori. La necessità di usare tre interruttori per pixels, cioè tre filtri di colore rosso, verde e blu, deriva dal fatto che la luce emessa dal sistema di retroilluminazione è bianca, e va filtrata per ottenere la tinta desiderata. Gli schermi al plasma, invece, utilizzano delle piccole lampade fluorescenti rosse, verdi e blu, e il colore visualizzato si ottiene variandone l'intensità luminosa.