TV LCD fatti in Cina, sarà bene abituarsi

I maggiori produttori di TV LCD stanno per spostare una parte del lavoro in Cina, tradendo di fatto gli stabilimenti storici di Giappone, Corea del Sud e Messico. La forza lavoro specializzata cinese è ormai considerata all'altezza.

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a cura di Dario D'Elia

La produzione di TV LCD si sposterà sempre di più in Cina
, abbandonando lentamente gli stabilimenti di Corea del Sud, Giappone e Messico. La previsione è della società di consulenza Frost & Sullivan. "Il crollo progressivo dei margini di profitto ha obbligato i produttori di TV ad attuare un outsourcing verso aziende come Hon Hai (holding di Foxconn, ndr.)", ha spiegato l'analista Santosh Kumar".

TV LCD Made in China?

"Ridurre la complessità della catena di distribuzione, intervenire sui servizi di personalizzazione, velocizzare i tempi produttivi, offrire prezzi competitivi e contrarre i cicli di sviluppo sono alcuni degli altri fattori che i produttori di TV difficilmente possono ignorare".

Il prezzo medio di un TV LCD da 42 a maggio, secondo Witsview Technology, ha raggiunto i 960 dollari. Il listino praticamente ha subito una contrazione del 4,4% rispetto a gennaio: troppo per i margini finanziari preventivati.

Ecco quindi la soluzione di spostare parzialmente la produzione nel luogo dove è presente manodopera specializzata a basso prezzo: la Cina. J.P. Morgan non a caso ha stimato che il mercato in outsourcing delle TV LCD fatturerà nel 2010 più del doppio dell'anno scorso sfiorando i 21 miliardi di dollari. Nel 2011 potrebbe sfiorare i 30 miliardi.

I previsti aumenti del costo del lavoro cinese non dovrebbero incidere più di tanto sulla strategia complessiva: in ogni caso in Sud Corea, Giappone e Messico è molto più caro.