TV pirata, la Guardia di Finanza sequestra 50 siti

Partite di Calcio, programmi e serie TV, in diretta oppure on demand, fruibili illegalmente pagando un abbonamento di 10 euro mensili: è la rete di 50 siti sequestrati in questi giorni dalla Guardia di Finanza.

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a cura di Alessandro Crea

Alla vigilia della finale di Champions League, quella che Mediaset Premium trasmetterà in 4k, i finanzieri del Comando Unità Speciali hanno sferrato un duro colpo alle TV pirata.

Il Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche ha infatti eseguito numerose perquisizioni in varie regioni italiane nell’ambito di una vasta inchiesta coordinata dalla Procura di Roma. Durante il blitz, denominato Operazione Match off 2.0, sono state indagate 5 persone a cui è stata contestata la violazione dell’art.171-ter della Legge 633/41, che prevede la reclusione fino a 4 anni e una multa di 15.000 euro, e sono stati sequestrati ben 50 siti illegali e 3 server situati in Italia, mentre altri 41 che erano invece dislocati in ben 3 diversi continenti sono stati oscurati.

guardia di finanza

Obiettivo dell’operazione era appunto quello di contrastare il crescente fenomeno delle cosiddette IPTV, che trasmettono cioè via Web eventi sportivi, film, serie televisive e concerti, senza possederne i diritti, offrendoli sia in streaming live che on demand, a fronte del pagamento da parte degli utenti di un abbonamento mensile di 10 euro.

La violazione del diritto d’autore danneggia il mercato e le aziende che operano invece nel rispetto delle regole. Per comprendere infatti la portata di questo mercato parallelo e i capitali stornati illegalmente è sufficiente considerare che, con l’odierna operazione, è stata accertata all'interno di una sola community la presenza di oltre 340.000 utenti registrati. Ipotizzando che tutti abbiano sottoscritto un abbonamento illegale, è possibile stimare con un semplice calcolo che il volume d’affari sviluppato fosse di circa 3.500.000 euro mensili, che in un anno fanno ben 42.000.000 di euro.