Tv pubblica senza pubblicità, basta tassare la tv

In Spagna la scelta di tassare le tv private per togliere la pubblicità da Rtve piace un po' a tutti

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a cura di Dario D'Elia

La tv pubblica spagnola ridurrà drasticamente la pubblicità, e si affiderà a un nuovo modello di business. Il governo Zapatero ha deciso di introdurre, infatti, una nuova tassa che andrà a colpire le televisioni private e le compagnie telefoniche. A fronte della riduzione degli introiti pubblicitari – e del conseguente vantaggio dei canali concorrenti – le tv nazionali saranno soggette ad un'aliquota (sul lordo) del 3%; le pay-tv pagheranno l'1,5%, mentre gli operatori mobili lo 0,9%.

José Luis Rodríguez Zapatero, Presidente del Governo spagnolo

Il Parlamento spagnolo ha già approvato la bozza di legge, ma bisognerà aspettare la votazione del Senato – prevista per fine luglio – per il sì definitivo.

Le cifre in ballo sono consistenti, poiché l’emittente pubblica Rtve dovrebbe rinunciare a circa 478 milioni di euro. Secondo le stime, le tv private contribuiranno con circa 140 milioni, mentre i Gruppi TLC con 290 milioni. Se a questi si aggiungono i 240 milioni provenienti dalla tassa sulle frequenze, e i 550 milioni che destina lo Stato ogni anno, non dovrebbero esserci problemi di bilancio. E stiamo parlando di un sistema che non prevede canone per gli utenti.

Al momento solo le tv private hanno apprezzato l'iniziativa: comprensibile se si considera l'inconsistenza dell'attuale mercato televisivo via Internet e cellulare.

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