Twitter fa streaming musicale e Facebook sorpassa YouTube

Twitter Audio Card è una nuova funzione che consente di scoprire e ascoltare la musica direttamente nella propria timeline. Intanto Facebook sul fronte desktop ha sorpassato YouTube per volume di visioni.

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a cura di Dario D'Elia

Twitter entra nel mondo dello streaming musicale e Facebook soffia la leadership mondiale dei video a YouTube. Dette così sembrerebbero due sparate, ma è la cruda realtà: i social network stanno liquidamente invadendo ogni territorio multimediale. Andiamo con ordine.

Ieri sera Twitter sul suo blog ufficiale ha presentato Twitter Audio Card, una funzione per dispositivi iOS e Android che consente di scoprire e ascoltare la musica direttamente nella propria "timeline". Apparentemente sembra una cosa da poco ma provate ad andare ad esempio sull'account @Nasa e ascoltare l'audio del primo uomo che ha messo piede sulla Luna. È solo un esempio ma su almeno 30 account – la fase è ancora sperimentale – basta cliccare sull'icona specifica per far partire clip video, podcast o canzoni.

Twitter Audio Card

Grazie alla collaborazione con @Soundcloud stanno partecipando al test @ThatKevinSmith, @WhiteHouse, @NASA, @CricketAUS, @TheWorldGame, @ThisAmerLife, @radiobandnewsfm, @bbcworldservice, @davidguetta e tanti altri.

Lo stesso David Guetta ha sfruttato la novità per far ascoltare in esclusiva il suo ultimo remix.

"Siamo solo all'inizio del test di Audio Card e abbiamo programmato di renderlo disponibile ad altri partner e creatori di contenuti in futuro così che più artisti musicali e altri possano condividere in esclusiva, in tempo reale a milioni di ascoltatori su Twitter", si legge sul blog ufficiale. Per ogni novità basterà seguire @TwitterMusic.

Per quanto riguarda invece Facebook bisogna registrare il sorpasso su YouTube a livello di volume di visioni (views) - grazie anche ad Autoplay. Secondo i dati di comScore Video Metrix in agosto Facebook sui desktop ha registrato un miliardo di views più del rivale controllato da Google. Ovviamente si parla ancora solo ed esclusivamente del segmento PC poiché considerando anche smartphone e tablet la strada da percorrere è ancora lunga.

Probabilmente Facebook si consulta costantemente anche dal posto di lavoro mentre accedere a YouTube potrebbe dare troppo nell'occhio.