Twitter unisce la protesta iraniana

Twitter si dimostra un vero strumento sociale, e diventa una colonna della protesta iraniana. Intanto l'esercito marcia su Theran.

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Le recenti elezioni in Iran, come saprete, hanno generato movimenti di massa che il paese non vedeva da tempo, e che il governo cerca di arginare in tutti i modi, anche limitando l'accesso alla rete.

I limiti, applicati a molti siti web, ma anche all'invio degli SMS, non hanno però potuto fermare Twitter, che continua ad ospitare migliaia e migliaia di tweets degli oppositori del governo. Grazie all'uso di proxy, in alcuni casi messi online appositamente, Twitter continua a rappresentare il cordone ombelicale che unisce i protestanti tra di loro, e con il resto del mondo.

Le ultime notizie, l'esercito marcia sulla capitale. Clicca per ingrandire.

Mentre Facebook, anch'esso bloccato, si limita ai gruppi, Twitter infatti permette ai suoi utenti di raccontare quello che vedono attorno a loro, di condividere immagini, suoni e video, e costituisce praticamente lo strumento per dare voce a chi non è d'accordo. Per questo la manutenzione programmata è stata cancellata, e Twitter resterà disponibile per chi lo vorrà utilizzare.

Il flusso di tweet sembra infatti inarrestabile: lunedì sera si registravano 30 post al minuto, solo contando quelli "taggati" con #IranElection (poi bloccata), e che raccolgono tendenze di ogni tipo, e persone anche molto diverse fra loro, accomunate dal rifiuto per i risultati elettorali, ritenuti una frode. Mentre scriviamo questo articolo, il ritmo è ancora più alto, quasi un post al secondo

Scriviamo con piacere di come, per una volta, la tecnologia e i principi del web 2.0 si dimostrino capaci di far sentire voci e opinioni che, altrimenti, nessuno sentirebbe.