Twitter volta alto in borsa, partenza da campioni

Twitter è sbarcato in borsa trovando un grande e immediato successo.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

L'avventura di Twitter in borsa è cominciata alla grande, con un rialzo superiore al 70% nelle prime ore dall'apertura delle contrattazioni. Si era partiti infatti da 26 dollari per azione e si è arrivati a un incasso di 1,8 miliardi di dollari per l'azienda. Un successo enorme, preceduto in campo tecnologico da quello di Facebook – che all'apertura tuttavia era stato accolto tiepidamente. La valutazione dell'azienda nella sua interessa oscilla così tra i 14 e 18 miliardi al momento.

Sin dall'inizio l'interesse è stato palese, e il valore azionario ha raggiunto rapidamente i 50 dollari. Un tetto che secondo gli osservatori è eccessivo, ma non troppo: si ritiene che si finirà per un prezzo intorno ai 40 dollari, infatti. Al momento in cui scriviamo l'azione è a circa 42 dollari, e si sta letteralmente sgomitando per accaparrarsi almeno un pezzettino di quel 15% circa di società che è stato messo sul mercato.

Meglio essere prudenti quindi, perché al momento c'è il rischio di comprare a un prezzo troppo alto per trovarsi poi in perdita tra qualche giorno, esattamente com'è successo per Facebook (vedi anche La Borsa ha tolto l'amicizia a Facebook: che tonfo! e Facebook in Borsa: una truffa ben congegnata?). La partenza di Twitter in ogni caso sembra più solida rispetto a quella di Facebook.

Sembra infatti scongiurato il pericolo di uno scivolone in stile Facebook, ma i dubbi sul valore reale del social network restano alti, perché pur avendo molti iscritti Twitter non ha ancora dimostrato al di là di ogni dubbio la sua capacità di generare profitti. Comunque il fatturato continua a crescere, per quando sia ancora modesto – 422 milioni di dollari nel 2013 fino a settembre.

Come Google e Facebook, l'unica fonte di guadagno per Twitter è ancora una volta la pubblicità, quella che tiene in piedi praticamente la totalità di Internet. Twitter non dovrà solo attirare abbastanza inserzionisti, ma anche mostrare che i cosiddetti tweet sponsorizzati sono redditizi. Insomma, come in ogni investimento le incognite non mancano.