Uber Pop vietato in Italia, fino al prossimo ricorso

Il Tribunale di Milano ha disposto il blocco del servizio Uber-Pop su tutto il territorio nazionale per "concorrenza sleale". Uber ha 15 giorni per allinearsi alla richiesta.

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a cura di Dario D'Elia

Il Tribunale di Milano ha deciso per il blocco nazionale del servizio Uber-Pop. Accolta quindi l'interpretazione delle associazioni dei taxisti che vedono in questa attività una "concorrenza sleale". Com'è risaputo Uber è la startup più nota nel settore del noleggio auto con conducente.

Uber Pop

Fra i tanti servizi che offre Uber Pop è quello che aveva destato maggiore scetticismo fra gli addetti ai lavori. In pratica la piattaforma mette in contatto persone che hanno bisogno di un passaggio e automobilisti che hanno un posto libero in auto. Il tutto senza particolari permessi o licenze.

Il giudice della sezione specializzata imprese del Tribunale di Milano, Claudio Marangoni, con l'ordinanza di oggi ha chiesto a Uber di adeguarsi all'inibitoria in 15 giorni, dopodiché in caso negativo scatteranno delle penali. La società californiana comunque ha diritto a fare ricorso quindi la partita non è ancora chiusa.

Il team legale composto dagli avvocati Marco Giustiniani, Nico Moravia, Giovanni Gigliotti e Alessandro Fabbi ha registrato una prima vittoria, ma gli esiti della vicenda non sono scontati. In molti paesi del mondo dove è presente Uber si sono manifestate situazioni analoghe, ma è anche vero che i regolamenti sono molto diversi. Quel che è legale negli Stati Uniti può essere borderline in Europa.

La buona notizia per gli italiani è che si stanno muovendo le acque nel settore e se mai fosse richiesto l'intervento di Bruxelles verrebbe finalmente affrontato il capitolo licenze italiano, principale responsabile di compravendite poco chiare e del numero risicato di taxi in molte città.