Ubuntu è per il grande pubblico più che per i veri linari

Mark Shuttleworh ha spiegato che Canonical vuole rendere Ubuntu un sistema operativo per tutti, e che rifiuta con forza l'atteggiamento elitario che caratterizza almeno alcuni appassionati Linux.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Mark Shuttleworth, fondatore e dirigente di Canonical, ha spiegato che l'azienda non è interessata agli utenti Linux elitari, ma vuole piuttosto fare di Ubuntu un sistema operativo per le masse. L'idea secondo la quale "Linux è fondamentalmente difficile e quindi esclusivo è semplicemente la cosa più stupida che una persona possa dire", è infatti la bruciante opinione dell'ex-astronauta.

Il post in questione è ufficialmente stato pubblicato per chiarire le posizioni di Canonical sul ritmo e sul tipo di aggiornamenti a cui Ubuntu è destinato, ma i suoi contenuti vanno ben oltre tale questione e toccano argomenti come le idee diffuse nella comunità Linux, o ciò che dovrebbe essere un sistema operativo GNU/Linux.  

L'idea di Shuttleworth è piuttosto semplice: non si può pensare che Linux debba essere complesso, né che tale caratteristica lo renda la scelta prediletta di un'ipotetica élite culturale. Il fondatore di Canonical non nasconde il suo disinteresse, che sfiora il disprezzo, verso quelli che in un certo senso vogliono sentirsi diversi e migliori perché usano Linux, o perché sanno scrivere del codice.

Ubuntu vuole raggiungere più persone possibili, non solo i cosiddetti "smanettoni", ed è in tal senso che va letto l'avvento dell'interfaccia Unity, o lo sforzo per creare un sistema operativo unico che funzioni su PC, smartphone e tablet. E se vuole raggiungere tale risultato Linux non può continuare a essere il punto di riferimento di un solo gruppo di persone, ma deve diventare qualcosa che può funzionare anche per insegnanti, idraulici, panettieri, avvocati, e qualsiasi altra categoria di persone non interessata a far funzionare il sistema operativo – ma solo a usarlo.

Opinioni che almeno in parte ci sembrano condivisibili. Dopotutto esiste qualcuno che, più io meno apertamente, si sente migliore del proprio vicino perché sa usare Linux. Tutti noi almeno una volta, in effetti, abbiamo incontrato qualcuno che ci guardava dall'alto in basso per via delle sua abilità nella programmazione, delle sue conoscenze informatiche o chissà che altro.

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La comunità Linux ovviamente non è fatta solo di queste persone, ma Shuttleworth ha voluto prendere di mira direttamente loro. Forse perché sono molte, o forse perché tendono a farsi sentire più degli altri. Di certo il progetto di Canonical, allargare la propria base di utenza, non può progredire se si lascia spazio ad atteggiamenti sprezzanti e a improvvisati portatori del Verbo.

Resta il fatto che Ubuntu e Linux in generale non hanno mai raggiunto una grande diffusione, anche se recentemente c'è stato un aiutino da parte di Valve (con Steam) e dei produttori di giochi in generale. Questa presa di posizione da parte di Shuttleworth servirà a far crescere la diffusione di Ubuntu?