UE 2015: mercato unico digitale ed equità fiscale

La nuova Commissione UE di Jean-Claude Juncker punterà nel 2015 alla realizzazione di un mercato unico digitale e sulla lotta all'elusione fiscale. Ieri sono stati presentati 23 progetti chiave.

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a cura di Dario D'Elia

La Commissione UE nel 2015 si concentrerà sulla realizzazione del mercato unico digitale e la lotta all'elusione fiscale attuata dai colossi stranieri. La promessa è dello stesso presidente Jean-Claude Juncker, che ieri ha illustrato in verità tutti i 23 progetti chiave dell'anno.

"Il nostro obbiettivo è concentrarci su quegli argomenti su cui sia possibile raggiungere un'approvazione in tempi ragionevoli. Se ritiriamo una proposta, è per avere un approccio più efficace e più ambizioso",  ha spiegato Juncker davanti al Parlamento UE.

programma ue

Programma UE

Oltre alla mobilitazione di 300 miliardi di investimenti, i primi passi verso un'Unione europea dell'energia, un'agenda europea in materia di migrazione e un'unione economica e monetaria più profonda si è parlato di digitale.

Nello specifico "instaurando condizioni propizie a un'economia e una società digitali dinamiche tramite l'integrazione del quadro normativo sulle telecomunicazioni, modernizzando le norme sui diritti d'autore, semplificando le norme che disciplinano gli acquisti online e in ambiente digitale, rafforzando la sicurezza informatica e integrando la digitalizzazione nei diversi settori".

Approccio regolatorio

Approccio regolatorio

Juncker sostiene che questa operazione possa generare fino a 250 miliardi di euro di crescita addizionale. In sintesi l'obiettivo è avere regole comuni per i servizi TLC, copyright, protezione dei dati e gestione spettro radio. "I cittadini UE non dovrebbero pagare spese di roaming per usare i loro cellulari in altri paesi europei", si legge nella pagina della Commissione UE.

Non meno importante l'armonizzazione delle legislazioni fiscali. "Nel 2015 presenteremo una direttiva che imponga il principio che le tasse si pagano dove si fanno i profitti", ha dichiarato Juncker, di fatto gettando acqua sul fuoco delle polemiche generate dallo scandalo Luxleaks