UE, dal 2018 portabilità degli abbonamenti streaming

Il Consiglio UE ha detto sì alla portabilità degli abbonamenti streaming. Il nuovo regolamento entrerà in vigore a partire dal primo trimestre 2017.

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a cura di Dario D'Elia

A partire dal primo trimestre 2018, sarà attivata la portabilità europea dei servizi streaming a pagamento.Ciò vuol dire che abbonandosi ad esempio in Italia vi si potrà accedere anche all'estero, magari durante le vacanze. La decisione è stata presa ieri durante una sessione del Consiglio UE "Giustizia e affari interni".

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"I cittadini europei che viaggiano all'interno dell'UE non saranno più esclusi da servizi online quali film, trasmissioni sportive, musica, e-book o giochi per accedere ai quali hanno pagato nel proprio paese. Si tratta, assieme all'abolizione delle tariffe di roaming, di un importante passo avanti nella creazione di un mercato unico digitale a beneficio di tutti", ha dichiarato la presidenza maltese.

Per ora - ma in futuro non è escluso - non sarà ancora possibile abbonarsi a un servizio straniero e accedervi nel proprio paese. Si tratta insomma di un piccolo passo verso il mercato unico digitale, ma non quello definitivo.

Il nuovo regolamento si applicherà ai servizi di contenuti online a pagamento. I servizi in chiaro, come quelli forniti da alcune emittenti pubbliche, potranno beneficiare del regolamento a condizione che sia verificato il paese di residenza dei loro abbonati.

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"Attualmente la portabilità transfrontaliera dei servizi online è ostacolata dal fatto che i diritti per la trasmissione di contenuti protetti dal diritto d'autore, come le opere audiovisive nonché i diritti di eventi sportivi ad elevato valore commerciale, sono spesso concessi in licenza su base territoriale. I fornitori di servizi online possono scegliere di essere presenti soltanto in determinati mercati", ricorda la nota ufficiale.

La fornitura di portabilità transfrontaliera non sarà soggetta a costi supplementari.

Da rilevare che per evitare abusi, i fornitori dei servizi verificheranno lo Stato membro di residenza degli abbonati, sempre e comunque nel rispetto delle norme UE in materia di protezione dei dati.

"Il fornitore sarà autorizzato a sospendere l'accesso al servizio online qualora l'abbonato non sia in grado di provare il suo Stato membro di residenza", ricorda la nota.

Fra i sistemi di verifica:

  • carta d'identità,
  • conto bancario o carta di credito
  • indirizzo di installazione del dispositivo per la fornitura di servizi
  • pagamento da parte dell'abbonato di un canone per altri servizi
  • indirizzo ufficiale di fatturazione o indirizzo postale


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