UE: la banda larga non è un servizio universale

La Commissione Europea ha preferito non includere i servizi di telefonia mobile e le connessioni a banda larga fra i servizi universali. Si è voluta evitare l'imposizione di un onere sproporzionato per il settore o un'indebita distorsione del mercato.

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a cura di Dario D'Elia

La Commissione Europea mercoledì scorso ha stabilito che i servizi di telefonia mobile e le connessioni a banda larga non possono essere considerati servizi universali. La decisione, fortemente criticata da alcune associazioni dei consumatori come ad esempio Adiconsum, è il frutto di una lunga consultazione pubblica.

"Voglio garantire che le regole del servizio universale facciano la loro parte nel portare i benefici dell'economia digitale ai cittadini europei, evitando allo stesso tempo l'imposizione di un onere sproporzionato per il settore o un'indebita distorsione del mercato", si è giustificato il commissario IE per l'Agenda digitale, Neelie Kroes.

Banda larga

In pratica la sostanziale differenza di maturità dei mercati e delle infrastrutture dei vari paesi hanno condizionato questa scelta. Stabilire uno standard minimo condiviso avrebbe avuto forti impatti su imprese e tariffe. Ciò non toglie che ogni paese è libero di stabilire la propria politica al riguardo. Ad esempio Finlandia, Malta e Spagna considerano già l'accesso al Web con una velocità minima fra i servizi universali nazionali (OSU). 

"Adiconsum è fortemente delusa per la scelta della Commissione europea [...] Tutti sostengono a parole che la banda larga è uno strumento indispensabile per ogni cittadino ma il diritto al suo utilizzo non è sancito in alcun modo, come dimostra l'immenso digital divide presente nel nostro paese", ha dichiarato Pietro Giordano, Segretario Generale dell'associazione.

"Ora diventa indispensabile rivedere le norme che regolano il nostro servizio universale per garantire almeno nel diritto nazionale, come hanno fatto altri paesi europei, una velocità minima di banda larga".

Kroes, sarà per la prossima volta - Clicca per ingrandire

In Italia al momento è garantita una soglia minima imbarazzante: 56 Kbit/s che forse farebbero sorridere anche gli utenti del Terzo Mondo.

"Adiconsum chiede ad AGCOM, come già fatto in passato al tavolo permanente con le associazioni consumatori, di rivedere con urgenza i parametri che regolano il servizio universale adeguando la velocità minima di banda larga al reale utilizzo di internet, garantendo almeno 2 Mbit/s e allargando la fornitura del servizio universale anche agli altri operatori oltre Telecom, oggi unico fornitore. Ciò permetterebbe il controllo da parte dell'AGCOM del rispetto degli obiettivi di qualità, che impongono la manutenzione della rete in rame e quindi il miglioramento del servizio", ha concluso Giordano .