Un frigorifero Bosch con blockchain? Sì, ma non per incatenarlo

Bosch in collaborazione con il fornitore austriaco Wien Energie sta sviluppando il primo frigorifero con tecnologia blockchain.

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a cura di Dario D'Elia

Un frigorifero Bosch con tecnologia blockchain. Detta così potrebbe sembrare un "Tarapìa tapiòco! Prematurata la blockchain, o scherziamo?", ma in verità il progetto del colosso tedesco non è una zingarata. Grazie alla collaborazione con il fornitore austriaco Wien Energie sta sviluppando un frigo smart che con la tecnologia blockchain sarà in grado di rivelare non solo la sorgente energetica ma anche permetterne il cambio. In pratica si potrà scegliere via smartphone se approvvigionarsi tramite i pannelli solari, impianti eolici o altre fonti.

Ovviamente non mancheranno tutte le funzioni IoT che ormai si stanno lentamente diffondendo nel segmento bianco: dal controllo remoto della temperatura, monitoraggio consumi (anche impronta CO2), alert, etc.

"Consideriamo la tecnologia blockchain un'opportunità per noi e stiamo già testando concretamente le possibilità con i clienti pilota. L'obiettivo è rendere l'energia più accessibile e comprensibile in futuro ", ha dichiarato Peter Gönitzer, CEO di Wien Energie. Si pensi ad esempio anche a futuri contratti smart che domani potrebbero consentire di avere più fornitori a seconda delle ore del giorno e anche a seconda della presenza a casa di impianti solari capaci di immettere in rete energia.

Ovviamente per l'esperimento Bosch permangono una serie di incognite: quando il frigo sarà disponibile sul mercato, il prezzo di listino, i mercati di riferimento e altri dettagli. Ma è pur sempre un inizio e come tale andrebbe considerato, poiché al netto delle tante chiacchiere sulla blockchain, i confini di questa tecnologia sono così sfumati che potenzialmente potrebbe rivoluzionare ogni settore. Bisogna sono avere la pazienza di sperimentare. Magari anche su un frigo.