Un italiano su tre se ne frega di Internet: di chi è la colpa?

La relazione annuale 2013 dell'AGCOM conferma la difficoltà dello scenario Internet italiano.

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a cura di Dario D'Elia

Il 37% degli italiani non è mai andato su Internet, ma quelli che lo fanno sono assidui frequentatori - più della media europea. Ecco lo spaccato di un'Italia bifronte, che dovrebbe far pensare un po' tutti: istituzioni e cittadini. Le prime non hanno mai fatto abbastanza per combattere il digital divide, i secondi dimenticano che questo è un paese perennemente a due velocità.

Nella relazione annuale 2013 del Garante delle Comunicazioni, pubblicata ieri, c'è un intero capitolo dedicato alla questione Internet. Se da una parte è quasi scontato il dato che ci vede al 4° posto in Europa per individui estranei alla Rete (37,2% contro una media EU27 di 22,4%2). Dall'altra quel 91% di frequentatori giornalieri, contro una media EU27 del 79%, lascia ben sperare.

Italians (2009 - Giovanni Veronesi)

"38 milioni di italiani dichiarano di accedere ad Internet da qualunque luogo e dispositivo. Anche se, curiosamente, l'accesso alla rete non favorisce, per ora, la gamma di utilizzo delle attività online", si legge nel documento. Andando a spulciare il Diversification index for the activities realised online by Internet users si scopre infatti che alla fine consultiamo e-mail, andiamo sui social network, guardiamo filmati online e poco più. Tutto il resto, come la consultazione di siti per valutare gli acquisti, e-banking, VoIP, lettura news o il posting lo facciamo meno degli altri.

"Una fetta di popolazione è ai margini della rete. In realtà esistono diverse velocità: i dati complessivi nazionali sono sempre meno idonei a spiegare fenomeni multiformi. Tanto che reddito, istruzione ed età sono le categorie di spiegazione più rilevanti", prosegue il documento.

Le famiglie che al 2012 avevano una connessione a banda larga su cavo erano il 49%, ma quelle con almeno un minorenne in casa raggiungevano il 71%. I più assidui sono i giovani di età compresa tra i 15 e i 19 anni, circa il 5% della popolazione.

Barriere all'accesso online - clicca per ingrandire

"Sotto i 15 anni si trovano oggi circa 8 milioni di ragazzi e bambini, circa il 13% della popolazione: nativi digitali che cresceranno dando per scontato che ci sia la connessione ovunque e per fare qualsiasi cosa, indipendentemente dai dispositivi e dalla tecnologia di accesso", sottolinea la relazione.

Poi è vero che la crisi ha contribuito a bloccare lo sviluppo, ma la digitalizzazione dovrebbe essere considerata uno strumento per proiettarsi in avanti. Il concetto non è ancora stato digerito dalla maggioranza degli italiani, prima che dalla politica.

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Qual è infatti il motivo principale per cui non ci si connette in Italia? Sopratutto mancanza di interesse, e solo dopo per questione di costi. Allora è solo un problema di priorità, come quando si acquista uno smartphone top di gamma pur sapendo di mandare in fumo lo stipendio di un mese o più.