Un milione di core che lavorano all'unisono, ed è record

Il supercomputer Sequoia dei Lawrence Livermor National Laboratories è stato usato per una simulazione che ha coinvolto oltre un milione di core contemporaneamente. Si tratta di un nuovo record.

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Presso l'Università di Stanford è stato eseguito il primo calcolo con più un milione di core, che alimentano il supercomputer Sequoia, una macchina IBM Bluegene Q.  Questo mostro di potenza può però contare su ancora più core in totale, circa 1,5 milioni.

Si tratta di un record, stabilito dal gruppo di ricerca guidato da Joseph Nichols, che prima di procedere ha passato alcune settimane con i ricercatori dei Lawrence Livermor National Laboratories ottimizzando il codice per rendere possibile l'esecuzione su un numero così alto di core fisici.

Il Sequoia

L'esperimento non è rilevante solo per il record che stabilisce, ma anche per la particolare architettura del Sequoia. IBM ha infatti trovato una soluzione valida al problema della latenza nella comunicazione tra i processori installati; quando si parla di numeri così grandi, il ritardo dei segnali può infatti rallentare sensibilmente le operazioni.

Ecco perché il Bluegene/Q è costituito da processori collegati direttamente tra loro. Ognuno è collegato ad altri dieci, e poi ce ne sono di "speciali", dotati di un'undicesima connessione per gestire le comunicazioni aggiuntive da e verso i dischi. In questo modo buona parte dei dati non deve passare dal supporto di archiviazione, e può circolare direttamente tra i processori. Questa soluzione rende il Sequoia competitivo anche rispetto a supercomputer che sulla carta sono più potenti.

Quanto all'esperimento, si è trattato di una simulazione del rumore prodotto da un motore jet, e i risultati serviranno a creare propulsori più silenziosi. Questo tipo di ricerca è importante perché permette di capire come si comporterebbe un prototipo senza costruirlo per davvero, con un notevole risparmio di denaro - per quanto usare un supercomputer come il Sequoia non sia certo alla portata di tutti.

Per chi ama i numeri, infine, ricordiamo che il Sequoia conta su 1.572.864 core ed è basato su processori IBM Power BCQ a 16 core e 1.60 GHz. Ha prestazioni di picco pari a 20.132 TFlop/s, assorbe 7,9 megawatt e usa un sistema operativo basato su Linux.

Era il supercomputer più famoso al mondo fino allo scorso novembre, quando fu superato dal Titan sviluppato da Cray. Quest'ultimo conta su oltre 18.000 "nodi", ognuno dei quali è composto da un processore AMD a sei core abbinato a una scheda Nvidia Tesla K20. Nonostante abbia "solo" 560.640 core è in grado di raggiungere un picco di 27.112 TFlop/s.