Un mondo a due dimensioni? A Flatlandia è possibile!

Partite per un viaggio nel mondo fantastico di Flatlandia. Scoprirete quanto socialmente ci assomiglia, e quanto è importante una dimensione in più.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Il figlio di un Isoscele (cioè di un Triangolo con due lati uguali) rimane un semplice Isoscele

In che misura la geometria può definire una società? Così tanto da poter essere determinante per la vita di ciascun individuo! Almeno a Flatlandia, un mondo a due dimensioni, nel quale non si ha nemmeno il concetto della terza. Tutto, in Flatlandia, è assolutamente piatto: case abitanti e alberi. Qui vivono esseri intelligenti, la cui esperienza tuttavia è confinata a un piano, uno spazio bidimensionale.

Flatlandia aa JPG

Se leggerete "Flatlandia. Racconto fantastico a più dimensioni" li conoscerete, grazie al racconto di uno dei suoi abitanti, un quadrato istruito che avrà l'arduo compito di farvi toccare con mano un mondo con una dimensione in meno della nostra, per farci capire con una praticità sorprendente che differenza fa una dimensione in meno o in più. E soprattutto farci intuire come sia difficile, per chi vive con una visione limitata del mondo, accettare che esista qualcosa di diverso.

È un racconto lungo che si lascia bere in un sorso, ma ha un sapore che resta in bocca a lungo. I motivi per cui leggerlo sono talmente tanti che non basta questa puntata della rubrica per elencarli tutti.

Prima di tutto non è un libro di geometria o di calcoli matematici, è una storia fantastica che appassiona perché tutto è talmente fuori dal mondo da alzare continuamente la curiosità. Però un fondamento scientifico c'è: esasperando l'essenza delle tre canoniche dimensioni a cui siamo abituati (lunghezza, larghezza e altezza), Abbott prepara i lettori all'eventualità di una quarta dimensione. Ai tempi in cui scrisse il libro era sconosciuta, ma la genialità scientifica di Abbott è proprio questa: anche se dal punto di vista scientifico non tutte le sue congetture sono valide tuttoggi, l'impianto generale di Flatlandia è ancora utile.

Da quando Einstein pubblicò nel 1905 la sua Teoria della Relatività è stato chiaro che non si possa prescindere dal concetto di tempo, una quarta dimensione. Giusto la scorsa settimana vi ho consigliato un libro sul multiverso in cui, fra le tante cose, si teorizza che le dimensioni possano essere ben di più. Un'idea che spiazza e scatena scetticismo, proprio come la terza dimensione dagli abitanti di Flatlandia.

Ecco che quindi il sapiente Masolino D'Amico nella sua prefazione propone al lettore questa domanda: "Tu che hai riso incredulo alla vista di un'umanità inferiore, imperfetta e brancolante in un buio ostinato, come reagiresti alla rivelazione che esiste un mondo a te superiore, una 'quarta dimensione', che forse non puoi comprendere appieno né con i sensi né con la ragione, ma alla quale ti si chiederà di credere con la fede?"

Flatland cover

In quest'ottica Flatlandia diventa di grande attualità, perché limitando la visuale del lettore a un mondo bidimensionale, con case, paesaggi e persone desolatamente piatti, amplia gli orizzonti e apre la mente a nuove opportunità.

Non solo. Flatlandia è stata una delle più notevoli satire della società che siano mai state scritte, e ancora una volta è valido come 132 anni fa. Se volete spassarvela di gusto non potete perdervi la descrizione di una società che nelle sue dinamiche assomiglia talmente tanto alla nostra da riconoscere passo passo molte delle nostre mancanze.

Parliamo infatti di un microcosmo con la popolazione ripartita in una rigida divisione in caste, con l'ascesa sociale come unica aspirazione collettiva, una schiacciante ristrettezza di vedute, il disprezzo della libertà personale. Man mano che leggerete il racconto vi si dipingerà davanti il ritratto perfetto di un mondo imperfetto che non si accorge di essere tale, e quindi non aspira a qualcosa di meglio.

In definitiva, idealmente parlando questo libro offre almeno due percorsi di lettura: quello scientifico e quello sociale, che vanno a meraviglia di pari passo, ma che il lettore può anche considerare selettivamente a seconda dei suoi interessi. E su quello sociale ce n'è abbastanza da discutere all'infinito, sia per com'è dipinta la manipolazione politica delle masse, sia per la scelta di queste ultime di restare felicemente miopi.  

Ringrazio il lettore che ha consigliato questo libro, e vi invito a leggerlo, alla faccia dell'età: ha un effetto salutare e sarebbe da somministrare universalmente ad alte dosi.

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