Un pesce robot per scovare l'inquinamento

Grazie a un robot fish saremo in grado di controllare l'inquinamento di mari e fiumi senza disturbare la fauna marina.

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a cura di Manolo De Agostini

Un gruppo di ricercatori dell'Università di Essex, Gran Bretagna, monitorerà l'inquinamento di mari e fiumi con il Robot Fish, un pesce artificiale, molto simile a una carpa.

Lungo circa un metro e mezzo, il Robot Fish sguazzerà alla velocità massima di circa 1 metro al secondo e registrerà, attraverso sensori chimici, la presenza di sostanze inquinanti nelle acque. I primi Robot Fish saranno messi "in libertà" nel porto di Gijon, città della Spagna nordoccidentale, e potranno nuotare grazie a una coda in grado di simulare il movimento tipico di un pesce, 10 sensori e una telecamera.

Lo studio è stato finanziato dall'Unione Europea e sarà coordinato dalla BTM Group, azienda inglese impegnata nell'ambito delle consulenze ambientali. Attraverso un sistema WiFi, i dati raccolti saranno inviati per la loro elaborazione a terra. I pesci dovranno essere "ricaricati" ogni otto ore.

Il vantaggio di avere un sistema di monitoraggio così simile a un pesce permette innanzitutto di non creare disturbo alla fauna marina e di controllare anche spazi di piccole dimensioni, come i relitti delle navi o le condotte sottomarine di gas e petrolio. Concluso il monitoraggio nel porto di Gijon, i pesci robotici saranno immessi nel Tamigi, fiume notoriamente inquinato e quindi ottimo metro di paragone. Di seguito il filmato di un prototipo di piccole dimensioni.