Un sensore vi rileva dietro ai muri, Superman sei un pivello

Un nuovo sensore biometrico allo studio al Ministero della Difesa degli Stati Uniti consentirà ai militari di trovare persone nascoste dietro ai muri, ma anche in mezzo alla folla, grazie alla rilevazione del battito cardiaco. I ricercati non hanno più scampo, Biometrics-at-a-distance li troverà, a meno che non fermino il loro cuore.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Non importa che siate un ninja o un orso polare: se avete un battito cardiaco i militari statunitensi sapranno che ci siete, anche al di là di un muro. La tecnologia che consentirà di raggiungere questo traguardo si chiama "Biometrics-at-a-distance", ed è stata commissionata dal Dipartimento della Difesa alla DARPA, la divisione scientifica del Pentagono.

Il battito cardiaco è un identificativo biometrico che si può usare per scovare i ricercati

Gli studi per vedere attraverso i muri non sono una novità: qualche tempo fa ne avevamo pubblicato uno curato dal MIT Lincoln Laboratory, ma quello della DARPA è tutta un'altra cosa. La finalità di Biometrics-at-a-distance, infatti, non è semplicemente quella d'individuare la presenza di una persona qualsiasi dall'altra parte di un muro, fra le macerie o nascosta da qualsiasi ostacolo.

Il progetto della DARPA prevede l'affinamento dei sensori biometrici e la memorizzazione del battito cardiaco della persona da trovare, di modo che possa essere individuata anche in mezzo alla folla. Le applicazioni per questo tipo di tecnologia partono ovviamente dall'ambito militare, e in particolare sarà sfruttata nei combattimenti urbani in cui i militari passano di casa in casa per scovare terroristi o criminali di guerra.

Con il suo nuovo strumento il Pentagono conta di trovare anche chi si nasconde fra la folla

Il precursore di Biometrics-at-a-distance è il Radar Scope, realizzato nel 2006, e basato su onde radar per rilevare la presenza di movimenti associati alla respirazione. L'anno successivo l'esercito ha investito nello sviluppo di LifeReader, un sistema che usa un radar Doppler per individuare la presenza di un battito cardiaco. Recentemente i militari hanno sfruttato uno strumento chiamato AN/PPS-26 STTW che rileva la presenza di uomini e animali attraverso i muri.

Biometrics-at-a-distance migliorerà i predecessori sotto diversi aspetti. Il primo obiettivo è quello di fare in modo che il dispositivo biometrico lavori a distanze superiori agli otto metri permessi attualmente. L'obiettivo è di arrivare almeno a 10 metri di distanza.

Il secondo passo sarà quello di mettere i militari nelle condizioni di distinguere gli obiettivi da individuare. Il battito cardiaco può essere un identificativo biometrico al pari dell'impronta digitale e dell'iride, quindi tracciando le pulsazioni di un determinato soggetto dovrebbe essere possibile distinguere una determinata persona fra la folla. La DARPA vorrebbe associare i sensori a un elettrocardiografo, che potrebbe avere in memoria l'andamento cardiaco di 10 individui diversi.

L'uso di altri strumenti, come i sensori olfattivi, in abbinamento all'apparecchio in questione, potrebbe anche rendere utile il prodotto per fiutare segni di vita a lunghe distanze e dietro a spesse lastre di cemento, come in scenari di emergenza tipici delle zone terremotate.