Un sistema malato e una cura difficile

Recensioni positive ma false e pilotate, voti assegnati in virtù di accordi, competizione e gelosie tra recensori. La piattaforma di Amazon sta diventando una grande piazza social, ma così sta diventando sempre meno utile ai consumatori.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Parlando con i recensori ci siamo fatti un'idea degli aspetti su cui Amazon potrebbe intervenire per migliorare questo sistema, a beneficio suo e dei suoi clienti.

Il voto negativo è sicuramente l'aspetto che tutti ritengono determinante. A oggi ne basta anche uno solo per togliere una recensione dal gruppo delle più utili, e renderla così invisibile a vantaggio di un'altra. Può farlo un recensore concorrente o il produttore stesso. Se il voto negativo pesasse un po' meno, potrebbe sicuramente aiutare a rendere il sistema più sano e più forte.

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Alcuni hanno suggerito di limitare la libertà di voto tra i recensori più influenti, così da limitarne l'uso come strumento di competizione. Altri però ritengono che sarebbe inutile perché "se non ti posso dare io il voto negativo, posso sempre trovare 50 amici che lo facciano, o posso inventarmi 50 account falsi".

Un'altra possibilità sarebbe rivedere il sistema di ranking, quello che assegna le posizioni in classifica. Anche in questo caso i voti negativi sembrano avere un peso troppo rilevante.

Sarebbe interessante anche inserire un sistema di controllo interno e umano, cioè delle persone che vadano a verificare la qualità delle recensioni. Perché alcune sono evidentemente scritte di corsa, superficialmente, probabilmente tanto per adempiere all'impegno di farlo.

Nell'ambito del programma Vine, Amazon dovrebbe forse rivedere il meccanismo con cui propone i prodotti. Non ha senso metterci cose da pochi euro e nessun interesse (in questi giorni c'è una scatola di fazzoletti), così com'è assurdo proporre uno smartphone a chi si è dimostrato un esperto in attrezzi da cucina. Al momento in troppi usano Vine tanto per "avere roba gratis" e ne abusano, quando dovrebbe servire per aiutare i clienti Amazon.

Similmente si dovrebbe rivedere il sistema di ricerca. Se Google ritiene Amazon il suo concorrente più pericoloso, infatti, è evidente che i risultati della ricerca potrebbero essere migliori. Al momento i primi prodotti mostrati sono quelli più venduti, meglio giudicati e quelli con più recensioni, ma questo innesca i meccanismi distorti che abbiamo descritto. Se qualcuno riesce a manipolare il sistema di recensioni, allora, nulla garantisce che il primo risultato sia anche il più rilevante.