Un supercomputer europeo verrà installato a Bologna, per potenziare la ricerca

Bologna sarà una delle 8 città europee che ospiterà un supercomputer del progetto EuroHPC. Grandi prospettive per la ricerca, la medicina e l'industria.

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a cura di Dario D'Elia

Bologna ospiterà uno dei primi supercomputer europei (EuroHPC) che verranno impiegati per la progettazione di medicinali, lo sviluppo di nuovi materiali, lotta ai cambiamenti climatici e altre applicazioni nei settori industria e ricerca scientifica. Le apparecchiature per il calcolo ad alte prestazioni saranno dislocate anche a Sofia (Bulgaria), Ostrava (Cechia), Kajaani (Finlandia), Bissen (Lussemburgo), Minho (Portogallo), Maribor (Slovenia) e Barcellona (Spagna).

"In totale, 19 dei 28 Paesi partecipanti all'impresa comune faranno parte dei consorzi che gestiranno i centri e il bilancio complessivo, con i fondi dell'UE, sarà pari a 840 milioni di euro. Le modalità precise di finanziamento dei nuovi supercomputer saranno integrate nelle convenzioni di accoglienza che verranno firmate a breve", spiega la Commissione UE.

Andrus Ansip, Vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale, è convinto che "grazie a questi siti i nostri ricercatori avranno accesso a supercomputer di prim'ordine, una risorsa strategica per il futuro dell'industria europea, e potranno così elaborare i loro dati all'interno dell'UE". Insomma un importante passo avanti che consente all'Europa di avanzare nella capacità di calcolo, "progredire nelle tecnologie orientate al futuro, come l'Internet delle cose, l'intelligenza artificiale, la robotica e l'analisi dei dati".

Nello specifico verranno impiegati 3 precursori di macchine a esascala (in grado di eseguire oltre 150 petaflop, ovvero 150 milioni di miliardi di calcoli al secondo) – fra i 5 migliori al mondo, e 5 macchine a petascala (in grado di eseguire almeno 4 petaflop, ovvero 4 milioni di miliardi di operazioni al secondo).

I precursori dei sistemi a esascala avranno una potenza di calcolo stimata di 4-5 volte superiore rispetto agli attuali sistemi di supercalcolo di punta del partenariato per l'informatica avanzata in Europa (PRACE). Insieme ai sistemi a petascala, permetteranno di raddoppiare le risorse disponibili per il supercalcolo a livello europeo, il che significa che molti più utenti specializzati potranno accedervi.

Nei prossimi mesi verranno firmate le convenzioni con i soggetti ospitanti selezionati e con i rispettivi consorzi. Tali convenzioni rispecchieranno il funzionamento della procedura di appalto per l'acquisizione delle macchine e gli impegni di bilancio della Commissione e dei paesi membri. I supercomputer dovrebbero diventare operativi nella seconda metà del 2020 per gli utenti europei provenienti dal mondo accademico, dall'industria e dal settore pubblico. Saranno poi collegati alla rete paneuropea ad alta velocità GEANT, come i supercomputer esistenti che fanno parte di PRACE.