Una flotta di CubeSat è pronta a fotografarvi dallo Spazio

A partire da oggi e per qualche settimana gli astronauti della ISS libereranno nello spazio una mini flotta composta da 33 CubeSat. La maggior parte sarà equipaggiata con fotocamere ad alta risoluzione per immortalare la Terra dallo Spazio.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Una vera e propria flotta di mini satelliti sta per essere liberata nello Spazio dagli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale, che parlano di vero e proprio record mondiale. A partire da oggi saranno 33 i CubeSat che inizieranno a muoversi attorno alla Terra, ossia mini satelliti che misurano 30 x 10 x 10 centimetri dotati di apparecchiature di bordo che in questo caso servono per scattare fotografie alla Terra con una definizione di 3-5 metri.

Ventotto dei 33 CubeSat sono stati fabbricati dall'azienda californiana Planet Labs, e costituiranno la "Flock 1", ossia quella che il produttore definisce la più grande costellazione mondiale di satelliti per fare foto al nostro Pianeta. Il loro compito è quello di scattare frequenti immagini a basso costo e ad alta risoluzione della Terra per supportare il monitoraggio della deforestazione e dei disastri naturali. "Produrremo immagini con una frequenza senza precedenti" spiega il co fondatore di Planet Labs Will Marshall, che prosegue spiegando: "saremo in grado di coprire tutta la Terra, non solo bersagli specifici".

Il precedente lancio di CubeSat dalla ISS

Altri cinque CubeSat saranno spediti nello Spazio dalla Lituania e dal Perù. "Sono i primi satelliti ad essere distribuiti nello spazio da queste nazioni" e per questo i CubeSat si pongono come una soluzione economica e accessibile ai Paesi anche più poveri per avviare l'esplorazione spaziale.

Il metodo di immissione nello Spazio, già sperimentato a novembre 2013, assicura l'assenza di rischio di collisioni con la ISS stessa. Inizialmente nati come esperimenti a basso costo per gli studenti, i CubeSat si stanno rivelando di giorno in giorno sempre più interessanti anche per missioni strategiche di aziende, enti e nazioni, che stanno studiando potenziali applicazioni con grande interesse. Spedirne in orbita a manciate però forse potrebbe accentuare il problema già noto della spazzatura spaziale e gli inconvenienti causati dai troppi oggetti alla deriva attorno alla Terra. Sarà il caso di iniziare a porre qualche limite?