Una pinta di Guinness e codici QR: pubblicità 2.0 evoluta

Una recente campagna pubblicitaria della Guiness svela il potenziale dei codici QR. Non meno interessante il progetto Sunny Sale della catena di supermercati sud-coreana Emart.

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a cura di Dario D'Elia

Una pinta di Guinness può diventare un ottimo veicolo pubblicitario grazie ai codici QR e agli smartphone.  Nessuno ci aveva ancora pensato ma l'agenzia BBDO di New York ha deciso di sfruttare i codici a barre bidimensionali per una campagna pubblicitaria dedicata alla mitica birra irlandese Guinness. Nello specifico la lettura tramite QR reader consente di ricevere contenuti speciali (wallpaper, suoni, filmati etc.) e novità dal mondo Guinness.

La pinta di Guinness con codice QR

Quel che conta è che i codici stampati sui bicchieri sono leggibili solo se viene spillata una bella Guinness, contraddistinta dal suo classico colore nero (in verità è una stout rosso scuro). Se la pinta rimane vuota o la si riempie con una banale birra chiara le fotocamere degli smartphone non sono in grado riconoscere la matrice stampata.

Forza ragazzi!

Questa brillante intuizione è stata premiata con il John Caples International Award dell'area "Retention/Loyalty, non mail". Già, perché senza ordinare il prodotto non è possibile ricevere il bonus. Guinness ha confermato di essere riuscita a ricevere migliaia di impression sui social media, alimentando così il passaparola che è fondamentale per questo genere di campagne.

Lo stesso è successo a inizio mese quando la catena di supermercati sud-coreana Emart ha confermato il successo della campagna "Sunny Sale" - che le ha consentito di aumentare l'affluenza durante l'ora di pranzo. In pratica tra le 12.00 e le 13.00 i codici QR esposti fuori dai negozi, con il Sole allo zenit, diventano intellegibili attivando di conseguenza gli sconti digitali da scaricare sui cellulari.