Unica rete Internet UE: Telecom Italia e gli altri ci pensano

Gli ex-monopolisti TLC europei hanno incontrato il Commissario per la Concorrenza Joaquín Almunia per discutere il progetto di una mega-rete comunitaria. Un'eventualità è quella della creazione di un'unica newco per la gestione del mercato all'ingrosso dei servizi di accesso.

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a cura di Dario D'Elia

Telecom Italia, Deutsche Telekom, France Telecom e Telefónica sarebbero disponibili a condividere le rispettive infrastrutture per creare una sorta di mega-rete europea. Il Financial Times ieri sera ha svelato i dettagli di un incontro segreto tra il Commissario per la Concorrenza Joaquín Almunia e i massimi dirigenti dei più importanti operatori TLC.

Secondo fonti ben informate si sarebbe discusso della possibilità di consolidare il mercato comunitario con accordi pan-europei. "Gli operatori hanno espresso un profondo senso di frustrazione e si sono detti d'accordo a portare idee costruttive su come potrebbe funzionare un mercato europeo", ha riferito un partecipante al meeting. "Le obiezioni non verranno dall'Europa, ma saranno delle authority (delle 27 nazioni UE)".

Ne resterà soltanto una (di Rete)?

Difficile prevedere quale possa essere il destino dei consumatori, ma è chiaro già da ora che Almunia non farà sconti. Si è sempre battuto contro le fusioni nazionali che avrebbero potuto ridurre la competizione, ma vede di buon occhio un patto comunitario. La Commissione Europea in questi anni ad esempio si è impegnata molto per ridurre le tariffe di roaming fra paesi diversi: ecco, la chiacchierata di Bruxelles va proprio in questa direzione. L'idea è di ottenere alla fine del percorso uno o più consorzi pan-europei che grazie all'uniformità infrastrutturale sono in grado di ridurre i costi da una parte e offrire tariffe più economiche ai consumatori dall'altra.

Come ricorda il quotidiano economico londinese, Almunia a dicembre ha spiegato che ci possono essere altri modi rispetto alle fusioni per stimolare un miglioramento dell'efficienza degli operatori. Su tutti ad esempio gli accordi di condivisione di rete.

Una delle possibilità potrebbe essere quella della creazione di una nuova società su cui potrebbero confluire tutti gli asset degli operatori (compresi i debiti). Una newco per la gestione del mercato all'ingrosso dei servizi di accesso, che dovrebbe comunque prevedere un ritorno finanziario per compensare chi contribuirà con la propria rete. Senza dimenticare un canale preferenziale per ottenere fondi pubblici o privati per realizzare le reti in fibra di nuova generazione.

In pratica, si potrebbe immaginare come un mega-scorporo europeo (delle reti dai servizi) che potrebbe coinvolgere tutti gli ex-monopolisti.