Vaccino o non vaccino? Il 60% dei genitori chiede al Web

Il 60% dei genitori si rivolge al Web per un'opinione sulle vaccinazioni dei figli, secondo la Società Italiana di Igiene e Medicina Preventiva.

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a cura di Dario D'Elia

Il 60% dei genitori italiani consulta il Web prima di procedere con le vaccinazioni dei figli, dopodiché in molti casi l'opinione finale è quella di opporsi.Questo è un dato che emerge dalla recente indagine realizzata dalla Società Italiana di Igiene e Medicina Preventiva.

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Nel 2012 le ricerche su Google di termini come "vaccino" o "vaccinazione" producevano nei risultati un lungo elenco di articoli correlati a siti contrari alle vaccinazioni (45%). Solo il 35% risultavano favorevoli e il 30% neutri. Oggi la situazione è cambiata - i contrari sono scesi al 28% - ma la cultura ignorante (del danno alla comunità) ha attecchito.

Non deve stupire quindi che il Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna sia stato costretto ad approvare una legge che renderà obbligatorie - partire dal prossimo anno - le vaccinazioni per i bambini che frequentano l'asilo nido. Da rilevare che fino al 1999 esisteva l'obbligatorietà per i vaccini contro difterite, poliomielite, tetano ed epatite B e la raccomandazione per pertosse e morbillo. Dopodiché si è pensato che il diritto allo studio fosse prioritario.

Il problema è che la disinformazione online, casi giudiziari ambigui, la sfiducia verso le istituzioni e alcune campagne mediatiche hanno contribuito alla riduzione della copertura vaccinale. In Emilia si stima sotto il 95% ma in altre regioni come il Veneto si è arrivati al 91%. Le soglie secondo l'OMS sono preoccupanti.

"Quando si parla di vaccini l'informazione è fondamentale", dice Antonio Ferro, responsabile del sito Vaccinarsì della SITI. "Lo vediamo proprio in questi. Un'informazione non corretta impatta drammaticamente sulla consapevolezza dei cittadini e sul corretto utilizzo di questa pratica".

Secondo l'esperto, il Web resta una straordinaria risorsa informatica ma senza filtri adeguati diventa cassa di risonanza di gravi mistificazioni. Ecco la decisione di smontare le più diffuse bufale sulle vaccinazioni con specifici approfondimenti su Vaccinarsì.org e il progetto Teamvax.

"Non ci si fida più di nessuna autorità tradizionale (politica, culturale, scientifica, giornalistica) perché la pratica e la mitologia del web fanno sentire ognuno nelle condizioni di 'fare da solo', scavalcando ciò che, a ragione o torto, è divenuto 'casta', privilegio, imbroglio", sosteneva Michele Serra qualche giorno fa nella sua rubrica L'Amaca.

Già, cosa vuole che ne sappia un medico di vaccini, signora mia.