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a cura di Elena Re Garbagnati

Una delle maggiori rivoluzioni che ci attende nei prossimi anni è senza dubbio quella della diffusione delle auto elettriche. Non a caso è stato uno dei temi centrali dibattuti all'evento IOThings 2018 che si è chiuso ieri a Milano. Il primo dato che è emerso è che la diffusione delle colonnine per la ricarica è un elemento fondamentale per spingere la diffusione dei veicoli elettrici, perché la mancanza di un numero sufficiente di queste ultime scoraggia i potenziali acquirenti dei mezzi.

Su questo fronte l'Italia è in ritardo rispetto ad altri Paesi europei: Yuri Chianese, cofondatore di Ares2T, ha spiegato nel corso della sua presentazione che secondo le stime, da qui al 2022 ci saranno sul nostro territorio nazionale 14mila colonnine. Le stime dei principali fornitori non collimano, ma danno un'idea: secondo Terna da qui al 2030 ci saranno fra 1,6 e 4,5 milioni di veicoli circolanti, più ottimista è Entso-e, che mette in preventivo fra 4,3 e 6,2 milioni di veicoli, mentre Enel prospetta da 2 a 9 milioni di veicoli. A prescindere da chi avrà ragione, è evidente che siamo di fronte al problema della disponibilità di soluzioni pubbliche di Smart Charging. Pensate per esempio che nei Paesi Bassi ci sono già oggi 89mila colonnine. Questo lascia intendere che lo sviluppo di questo servizio costituisce una delle maggiori opportunità di business.

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Il più grande produttore che ha in carico la realizzazione delle colonnine è Enel, a cui ha deciso di appoggiarsi Ares2T per la realizzazione di servizi. Il progetto in questo caso specifico propone un'app indirizzata per esempio alle aziende che adottano flotte elettriche di auto. Evidentemente non si tratta (almeno per il momento) di una soluzione per il consumatore finale, ma può dare un'idea di come potremo/dovremo gestire le auto elettriche qualora decidessimo di acquistarne una.

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L'app è integrata con la rete di distribuzione e segnala all'utenza la colonnina più adatta per la ricarica del proprio veicolo, in funzione della potenza necessaria. Inoltre permette di prenotarla, perché ricordiamo che uno dei problemi in presenza di poche colonnine sarà quello di gestire i tempi di attesa nel caso in cui le colonnine siano occupate da altri veicoli. Con la prenotazione il problema si risolve, così come quello del pagamento, che allo stesso modo avverrà tramite app.

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Evidente che l'onnipresenza della soluzione software sottintende inevitabilmente una raccolta dati, che da una parte comporta la cessione di alcune informazioni (modello di auto, abitudini di spostamento, numero delle ricariche, eccetera), dall'altra ripaga con dei vantaggi. Uno su tutti è che partendo da marca e modello dell'auto e monitorando i percorsi (via geolocalizzazione) l'app sarà in grado di tenere conto del chilometraggio e ottimizzare le ricariche successive, in modo da indicare all'utente (valutando anche l'occupazione e le prenotazioni delle colonnine) il momento migliore per recarsi alla colonnina, e nel caso specifico a quale. C'è da aggiungere che nella selezione delle colonnine l'azienda ha deciso di favorire quelle che usano energia verde (da fotovoltaico, eolico o altro) piuttosto che quelle a combustibile fossile.

Una proposta simile è quella portata avanti dalla startup Yess.energy, che punta a installare le sue colonnine in aeroporti, centri commerciali, hotel, ospedali e in generale tutti i centri che dispongono di un proprio parcheggio per soste di un tempo minimo di 30 minuti. Un'idea che ci fa capire come anche il settore del commercio si potrà evolvere, cercando di emergere agli occhi dei clienti non solo per il servizio tradizionale erogato, ma anche per la disponibilità di punti di ricarica per le auto elettriche.

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Per attirare ancora di più l'attenzione Yess.energy propone agli utenti che usano le sue colonnine un'assicurazione di 3 giorni sul veicolo con la compagnia assicurativa DAS; gli utenti abituali beneficeranno di una copertura costante.  Anche qui ritroviamo l'app, con cui effettuare prenotazioni delle colonnine, pagamenti, calcolo dei consumi e dei tempi di ricarica. Interessante l'idea di disporre telecamere che monitorano i veicoli durante la ricarica per motivi di sicurezza, oltre che per evitare che mezzi non in carica occupino gli spazi.  

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Considerate tutte le presentazioni che abbiamo seguito all'evento IO Things 2018, quello che emerge chiaramente è che ormai siamo completamente immersi nell'Internet delle Cose, che è il fondamento su cui poggeranno ben presto la gestione del riscaldamento, l'illuminazione, la sicurezza stradale, il commercio al dettaglio, le auto e molti altri aspetti che non abbiamo toccato nei nostri articoli. Insomma avremo da una parte l'opportunità di beneficiare di servizi innovativi che possono semplificarci la vita sotto molti aspetti, che pagheremo però cedendo parte della nostra privacy, perché ricordate sempre che "Se non paghi per utilizzare un servizio, significa che il prodotto sei tu".


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