Velocità della luce su fibra a 73,7 terabit al secondo

Un gruppo di ricercatori dell'University of Southampton Optoelectronics Research Center è riuscito a sviluppare una tecnica che permette di ridurre l'effetto rifrazione della fibra ottica. Il risultato è che i dati viaggiano quasi alla velocità della luce in condizione di vuoto.

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a cura di Dario D'Elia

In Inghilterra un gruppo di ricercatori ha sviluppato un nuovo tipo di fibra ottica capace di trasferire dati a una velocità prossima a quella della luce in condizioni di vuoto. Il dato è incredibile: si parla di 73,7 terabit di informazioni al secondo, che rappresenta grosso modo una soglia di 10 terabyte al secondo.

Di fatto quanto avvenuto nei laboratori del University of Southampton Optoelectronics Research Center ha superato tutti i record precedenti e confermato che si possono raggiungere livelli di latenza impensabili fino a poco tempo fa.

Giusto per fare una proporzione: il test ha raggiunto un livello di prestazioni mille volte superiore rispetto a quanto c'è oggi sul mercato. Ogni approfondimento tecnico è presente nell'articolo "Towards high-capacity fibre-optic communications at the speed of light in vacuum" firmato da F. Poletti e N.V. Wheeler, pubblicato sul sito di Nature il 24 marzo scorso.

Fibra al massimo

L'aspetto interessante è che la velocità della luce nel vuoto è di circa 300mila km al secondo. Se la luce passa attraverso un diamante o l'acqua rallenta a causa del fenomeno della rifrazione. Evidente quindi che passando attraverso la fibra ottica, realizzata in materiali vetrosi o polimerici, sia soggetta a un rallentamento che è stato calcolato in circa il 31%.

Ebbene, la nuova fibra inglese pare aver ridotto notevolmente ogni interferenza avvicinando le condizioni ambientali che oggi si hanno solo nel vuoto. Il segreto è nella Wave Division Multiplexing (WDM), ovvero una tecnica che permette di spedire approssimativamente più segnali da 40 gigabit attraverso il cavo a una velocità record.

L'esperimento inglese

Intanto quasi in contemporanea con l'esperimento inglese, ricercatori italiani, ingegneri e informatici della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa sono riusciti a raggiungere la velocità di un terabit al secondo su mille km di fibra. In pratica, sfruttando la rete tra Sydney e Melbourne hanno infranto il primato mondiale di velocità su Internet. Di fatto hanno doppiato il record precedente di 448 milioni di bit al secondo.

"Impieghiamo tecnologie inventate da noi per aumentare la velocità senza aumentare l’utilizzo della banda. Si tratta di un sistema nuovo di compressione che ci consente di innalzare moltissimo la quantità dei dati trasmessi nelle attuali reti di fibra ottica, senza modificarle in alcun modo", ha commentato Luca Potì, appena tornato dall'Australia.

L'obiettivo è di portare questa tecnologia nel quotidiano, aumentando fino a 10 volte le attuali prestazioni delle reti. Ci vorranno almeno 4 anni, ma nel frattempo la ricerca proseguirà per spostare ulteriormente la frontiera. Si lavora già per raggiungere i 2 terabit al secondo entro dicembre.