Viaggiare nel passato non si può, la scienza italiana l'ha dimostrato

Un esperimento dell'Isc-Cnr, con le università Sapienza di Roma e dell'Aquila, ha dimostrato che il tempo scorre solo in avanti, e che viaggiare nel passato non è possibile. La ricerca ha anche implicazioni pratiche immediate per la realizzazione di nuovi laser e microscopi.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Viaggiare nel tempo teoricamente è possibile, questo lo sappiamo. E sappiamo anche che, sempre in teoria, è possibile viaggiare solo in avanti nel tempo, e poi tornare indietro solo fino al momento in cui è stata inventata la macchina del tempo.

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La novità in questo affascinante campo arriva però dall'Italia, dove un esperimento ha confermato che il viaggio nel passato non è possibile. A trovare la prova sperimentale sono stati l'Istituto dei sistemi complessi del Consiglio nazionale delle ricerche (Isc-Cnr), in collaborazione con Sapienza Università di Roma e l'Università dell'Aquila. I risultati sono pubblicati su Scientific Reports.

"La ricerca è stata guidata da Claudio Conti, direttore dell'Istituto dei sistemi complessi del Consiglio nazionale delle ricerche (Isc-Cnr), in collaborazione con il Dipartimento di fisica della Sapienza e con l'Università dell'Aquila ed è finanziata dalla John Templeton Fundation", riporta il comunicato stampa.

"Uno dei problemi principali della fisica moderna è spiegare perché il tempo va solo in avanti, e non si può tornare indietro. La meccanica quantistica non fornisce nessuna indicazione sul perché i fenomeni naturali siano irreversibili", spiega Conti. A livello quantistico tuttavia permaneva qualche dubbio: nel caso del pendolo quantistico entra in gioco il decadimento della particella, che complica un po' le cose.

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Per confermare la teoria secondo cui il tempo va solo avanti, infatti, bisogna verificare che una particella decaduta non si formi nuovamente - la base teorica si deve a Roy Glauber, premio Nobel 1986. Il team di ricerca italiano ha quindi simulato un oscillatore di Glauber per riuscire nell'intento.

"Abbiamo fatto passare un raggio luminoso attraverso un liquido fototermico. Il liquido assorbe la luce e la defocalizza rendendola simile a un oscillatore quantistico invertito e rende più facile individuare la quantizzazione dei decadimenti. Avendo ottenuto questa prova sperimentale, possiamo affermare che la teoria è verificata, anche per quanto riguarda la freccia del tempo", aggiunge Conti.

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Per il mondo accademico si tratta di un risultato importante, ma ci sono anche ricadute pratiche immediate. Secondo Conti infatti la ricerca "apre nuove prospettive per lo sviluppo di tecnologie di più immediata applicazione, ad esempio nel campo della fotonica, come nuovi tipi di laser per la medicina e microscopi ad altissima risoluzione".

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Da profani, un po' dispiace sapere che tutto l'impianto narrativo di Ritorno al futuro perde quel poco di scientificità che aveva. Anche il famoso paradosso del nonno è molto meno affascinante, ma senz'altro le nuove tecniche rese possibili da questa scoperta ci porteranno a nuove e ancora più affascinanti domande.  

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