Video-chiamate Skype nei penitenziari italiani per agevolare le relazioni famigliari dei detenuti

I detenuti a breve, nel rispetto di tutti i regolamenti che riguardano le attuali modalità di colloquio, potranno effettuare video-chiamate ai famigliari e conviventi.

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a cura di Dario D'Elia

Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), terminata la fase di sperimentazione in alcuni istituti, ha previsto per tutte le strutture la possibilità di introdurre le videochiamate tramite Skype per agevolare le relazioni famigliari dei detenuti. Ovviamente nel rispetto delle esigenze di sicurezza non tutti potranno sfruttare questa modalità. Ad ogni modo l’idea è nata pensando soprattutto alle esigenze affettive in relazione ai nuclei famigliari in presenza di minori e anziani, e non solo. Un modo insomma, per ridurre gli spostamenti e i disagi logistici per raggiungere gli istituti penitenziari.

Come spiega gNews, il quotidiano del Ministero di Giustizia, dal punto di vista giuridico la video-chiamata sarà regolamentata come i colloqui tradizionali e saranno possibili al massimo 6 sessioni al mese per una durata massima di 1 ora.

La procedura prevederà la richiesta da parte del detenuto, con indicata la mail da contattare e la copia del certificato che attesta la relazione di convivenza o il grado di parentela. I familiari o convincenti dovranno autocertificare che parteciperanno alla chiamata solo i soggetti indicati nella richiesta e autorizzati.

In ogni istituto verranno allestite apposite postazioni dove saranno presenti le apparecchiature informatiche abilitate. Le video-chiamate per esigenze di sicurezza si svolgeranno poi sotto il controllo visivo remoto di personale della Polizia Penitenziaria. In caso di comportamenti scorretti la videochiamata verrà interrotta e sarà precluso il servizio.