Video e Impressioni d'uso

Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

Sezione video molto semplificata per la YI M1, con però il plus della registrazione 4K progressivi a 30 fps. Ma andiamo con ordine...

La scelta fra le risoluzioni video disponibili è abbastanza ampia e permette di ottenere file idonei a svariati utilizzi:

  • 4K 30p (3840 x 2160)
  • 2K 30p (2048 x 1536)
  • FHD 60p (1920 x 1080)
  • FHD 30p (1920 x 1080)
  • FHD 24p (1920 x 1080)
  • HD 30p (1280 x 720)
  • HD 24p (1280 x 720)
  • VGA 240p (640 x 480)

Il formato di registrazione è invece l'MPEG-4/H.264.

La semplificazione di cui abbiamo accennato poco sopra deriva dal fatto che al di fuori della scelta del formato di registrazione non è possibile impostare alcun altro parametro e quindi ci si deve accontentare di girare i video in modalità totalmente automatica senza alcuna possibilità di controllo da parte dell'utente.

Inoltre, la macchina non offre alcuna stabilizzazione video in modalità 4K - come abbiamo accennato non è presente lo stabilizzatore ottico negli obiettivi e nessuna stabilizzazione in camera, se non elettronica - ma offre una forma molto rudimentale di stabilizzazione dell'immagine durante le riprese in modalità Full HD.

La registrazione del filmato si attiva/disattiva premendo l'apposito pulsante posto al centro della ghiera dei modi, in posizione comoda e intuitiva, e la messa a fuoco è totalmente automatica senza alcuna possibilità d'intervenire durante la registrazione, a meno di usare la MAF manuale.

L'audio stereo è affidato ad una coppia di microfoni posti accanto alla presa hot shoe per il flash ed è presente ovviamente un altoparlante interno per la riproduzione.

Impressioni d'uso

Il kit che ci è stato fornito si presenta con una bella confezione comprendente la macchina e i due obiettivi, sotto alla quale si trovano gli accessori forniti in dotazione: il cavetto USB, la cinghietta (con agganci a vite), l'adattatore di rete - ricordiamo che la batteria si può caricare solo inserendola nella fotocamera, a meno di acquistare separatamente il carica batteria esterna - ovviamente la batteria stessa e il manuale d'uso. Fra gli accessori disponibili a richiesta troviamo i paraluce per gli obiettivi, filtri UV a protezione degli stessi, una borsa per il trasporto ecc.

xiaomi yi m1 foto articolo 031

La scatola con gli elementi del kit disposti in una gomma piuma sagomata

Una volta accesa, si può iniziare a prendere confidenza con le varie impostazioni, le cui relative voci sono strutturate ad icone, come nei cellulari. Non riteniamo sia necessario consultare il manuale, si va per intuito; in pratica, basta scorrere il display a sinistra e a destra per entrare nelle tre schermate principali (nel modo ripresa). Esiste anche un tasto virtuale che riassume sei parametri principali, che però non si possono cambiare: giusto un'overview per avere la sicurezza che tutto sia impostato nella maniera corretta.

xiaomi yi m1 foto articolo 032

Appena si inizia a scattare, si sente la mancanza del mirino elettronico. Il monitor, sotto la luce diretta, diventa infatti poco visibile e ancor peggio non si riescono a visualizzare i parametri impostati (diaframma, tempo, correzione dell'esposizione), che si trovano a sinistra e sono sovrapposti all'immagine. Sarebbe stato sufficiente farli risaltare su una cornicetta nera.

Fra l'altro, detto monitor non è orientabile, né angolabile; la sua reattività e precisione al tocco sono inoltre migliorabili. In sostanza, non bisogna aver troppa fretta; l'aver relegato tutte le impostazioni al controllo touch semplifica certo il design della macchina (solo due tasti, oltre a quello di scatto) ma ne rallenta l'utilizzo. Inoltre, quando occorre modificare un parametro, per esempio il diaframma premendo sull'apposita icona in alto a sinistra del display, bisogna essere certi di toccarla con precisione altrimenti l'effetto è quello di muovere il punto di MAF. 

Insolito il comportamento della M1 riguardo alle variazioni della sensibilità. Ad esempio, utilizzando la stessa in manuale, l'ISO automatico viene disattivato, mentre scattando nel modo auto o scene l'ISO viene forzato al valore di 3200. Probabilmente un ausilio per il principiante che non correrà il rischio di scattare foto mosse, ma un grande limite per il fotografo che desidera mantenere il controllo di questo parametro, tenendolo magari volutamente basso per limitare il rumore e al contempo appoggiando la fotocamera su un supporto stabile per evitare il mosso.

La YI M1 può scattare alla risoluzione di 50 Mpixel, cioè generare un file da 8160 x 6120 pixel, interpolando i pixel stessi.

xiaomi yi m1 foto articolo 033

Immagine scattata a 20 Mpixel in formato 4:3 (5184 x 3888)

xiaomi yi m1 foto articolo 034

Immagine scattata a 50 Mpixel in formato 4:3 (8160 x 6120)

Sinceramente non vediamo l'utilità di questa funzione, poiché non si tratta di un pixel shift come quello dell'Olympus o delle ultime Sony e quindi ad un file più grande non corrisponde una maggior percezione del dettaglio, anzi...

Per semplificare la vita ai meno esperti, la già accennata modalità scene permette di scegliere fra nove possibilità:

xiaomi yi m1 foto articolo 035

Presente anche il modo panorama:

xiaomi yi m1 foto articolo 036

La YI M1 non è una macchina particolarmente veloce e non ha nemmeno la pretesa di esserlo. L'autofocus risente molto delle condizioni di illuminazione e, come abbiamo già detto, è affetto a sensibili fenomeni di focus hunting. Quasi inutilizzabile nel modo continuo, perlomeno ha il vantaggio di una copertura piuttosto ampia del fotogramma con i suoi 81 punti selezionabili e il Face Detector che funziona bene.

Su una macchina entry level come questa sarebbe stato utile disporre di un flash di pop up, che invece non è presente e nemmeno acquistabile separatamente come accessorio. La velocità di sincronizzazione per quello esterno è di 1/125 sec. e sono disponibili i modi Auto, ON e OFF.

Arrivati a questo punto, non rimane che una valutazione sulla qualità delle immagini e dei filmati che la YI M1 è in grado di produrre.

Come abbiamo detto, il sensore di produzione Sony consente sicuramente prestazioni, in sé, più che dignitose in combinazione col processore d'immagine ISP. Tralasciando per il momento il discorso legato al rumore agli alti ISO, come evidente la qualità dell'immagine dipende fortemente dall'obiettivo utilizzato. Dei due forniti in dotazione nel kit, il teleobiettivo da ritratto è quello che, come immaginavamo, ci è piaciuto di più. Senza particolari ricercatezze nello schema ottico, offre infatti una luminosità elevata, ottima nitidezza sin da tutta apertura, un bokeh piacevole e la possibilità di avvicinarsi notevolmente al soggetto (macro).

xiaomi yi m1 foto articolo 037

Immagine scattata con il YI 42.5 mm F1.8 a tutta apertura

Equilibrata anche la resa dei colori, che ritroviamo anche sullo zoom, caratterizzato da un range focale versatile, equivalente a 24-80 nel formato FF, con una luminosità non elevata ma tipica per gli zoom economici forniti nei kit delle mirrorless entry level. La sua nitidezza, tuttavia, è inferiore a quella del 42.5 e si osservano fenomeni di aberrazione cromatica ai bordi del fotogramma, non corretti in camera.

Il comparto video offre prestazioni notevoli registrando in 4K, a parte il fattore di crop piuttosto consistente di cui ci si rende conto appena si preme il tasto per iniziare la registrazione. Oltre alla selezione della risoluzione, non è possibile alcun controllo durante la ripresa dei filmati.

Una volta scelto a priori il punto di MAF, la YI mette a fuoco automaticamente senza mostrare il punto, o l'area, selezionati: spesso l'autofocus risulta inutilizzabile. Ovviamente si può ricorrere alla MAF manuale, ma solo con il 12-40 che ha l'anello per variare la stessa sul barilotto, assente invece sul teleobiettivo.