Video e Impressioni d'uso

Test RX100 IV: ultima nata di una famiglia comprendente quattro compatte con sensore da 1", la DSC-RX100 IV aggiunge ai modelli precedenti un utile mirino XGA OLED a scomparsa, il chip DRAM integrato nel sensore, la funzione super moviola 40 x e la possibilità di scattare a 1/32.000 di secondo con burst sino a 16 fps senza interruzioni. Senza dimenticare le prestazioni offerte dallo zoom Zeiss Vario-Sonnar T* da 24-70 mm e la possibilità di registrare video in 4K.

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a cura di Tom's Hardware

Video

La DSC-RX100 IV offre una sezione video al top per una compatta. I formati di registrazione sono numerosi: 4 K a 3840 x 2160p @ 30 fps max fino a 100 Mbps in MP4, FHD 1920 x 1080p @60 fps max, HD 1280 x 720p @60 fps max, 1440 x 1080 @30 fps, 640 x 480 @30 fps. Il sistema di codifica XAVC S (disponibile dalla release Firmware 1.30) offre una compressione bassa per accentuare l'espressività nei video in alta qualità e ridurre il rumore anche in scene particolarmente movimentate. AVCHD è ideale per editing e condivisione semplici. Il sensore ad alta risoluzione della fotocamera viene sfruttato completamente e la possibilità di scattare al frame rate 24p True Cinema offre il controllo creativo completo dei filmati. Si può riprendere in automatismo totale, priorità dei diaframmi, priorità dei tempi, manuale. 

Le funzioni video disponibili includono i profili immagine (che determinano l'aspetto del video modificando parametri di base come colorazione e gradazione), S-Log2 (che estende la gamma dinamica per ridurre le aree sovraesposte e sottoesposte), TC/UB, controllo di registrazione, Dual Video Recording, ecc.

Inoltre, questa compatta è anche in grado di scattare foto da 17 Mpixel mentre si riprende un video. La nuova funzione Auto Dual Rec permette di scattare automaticamente foto durante la registrazione di filmati; la frequenza di rilascio di Auto Dual Rec può essere impostata fra alta/standard/bassa.

L’unica lacuna può essere imputata all’assenza della presa per il microfono esterno, ma su questo tipo di macchina ci sta. Quelli interni sono invece stereo e il livello di registrazione è regolabile.

Impressioni d’uso

Abbiamo accennato all’inizio della prova che l’aspetto che maggiormente colpisce chiunque prenda in mano questa Sony per la prima volta è dato proprio dalle dimensioni particolarmente ridotte del corpo macchina, al di là del design sicuramente molto accattivante. Colpisce sia in senso positivo – potete immaginare che cosa significhi poter mettersi in tasca uno strumento caratterizzato da tali potenzialità, sempre pronto all’uso – che negativo. Negativo perché chi è abituato a fotografare con macchine più grandi, che privilegiano l’ergonomia sulla portabilità, troverà la DSC-RX100 IV davvero troppo piccola per consentire una presa confortevole e stabile (oltretutto la finitura è anche un po’ scivolosa). Tuttavia, dobbiamo ammettere come Sony abbia svolto un ottimo lavoro per rendere gli stessi facilmente fruibili, grazie alla logica di utilizzo che permette comunque di operare velocemente anche ricorrendo spesso all’uso dei menu.

Sony DSC RX100 IV 058

Il tasto Fn, in combinazione con DISP, permette di visualizzare a colpo d’occhio tutti i parametri della fotocamera ed eventualmente di modificarli

Tutte le operazioni sono fin da subito intuitive, è una macchina con cui si prende facilmente confidenza, pur nella sua complessità legata ad una versatilità davvero notevole.

Tornando al discorso portabilità, Sony ha previsto un laccetto al posto della classica tracolla. E’ una soluzione che personalmente avremmo evitato, perché il laccetto non impedisce alla macchina di sfilarsi dalla mano e se dovesse capitare sarebbero davvero dolori, tenuto conto del prezzo di questo gioiellino tecnologico. Meglio la più tradizionale cinghietta a tracolla.

Mirino elettronico e monitor posteriore sono al top della categoria. La soluzione del mirino di pop up favorisce l’estetica, ed oltre a rappresentare un ausilio fondamentale per la ripresa delle foto, l’abbiamo trovato molto utile anche per la revisione delle stesse, soprattutto quando si è in condizioni di forte illuminazione incidente che renderebbe difficoltosa la visione tramite monitor.

Sony DSC RX100 IV 059

Quest’ultimo si basa sulla tecnologia White Magic che aggiunge un pixel bianco a tre pixel RGB per aumentare la luminosità, che può essere ulteriormente incrementata col modo “Tempo Soleggiato”. Peccato che il costruttore non abbia previsto il controllo touch: sarà per la Mark V?

Dal punto di vista operativo, nulla da ridire. La macchina offre eccellenti risultati sia in modalità full auto che manuale o semi-automatica. Le possibilità d’intervento sono svariate grazie anche alla versatilità sopra la media. La presenza dell’anello alla base dell’obiettivo rende il feeling più simile a quello di una macchina tradizionale, simulando la ghiera dei diaframmi, dei tempi, l’anello dello zoom ecc.

Il piccolo flash di pop-up, dotato di un meccanismo di alzata a molla che gli permette di essere indirizzato (trattenendolo con il dito) anche verso l’alto, consente una volta attivato di ottenere un’esposizione molto bilanciata. Il suo numero guida limitato, tuttavia, lo rende pressoché inutile quando bisogna illuminare grandi ambienti. Il funzionamento del flash può essere automatico, forzato, a sincronizzazione lenta/con la 2° tendina dell’otturatore, oppure si può escludere del tutto secondo le necessità. Per farlo rientrare nella sua sede, basta premerlo verso il basso.

Sony DSC RX100 IV 060

Da sinistra: senza flash a 1/10 sec., con flash a 1/10 sec., con flash a 1/125 sec.

Da ultimo, l’argomento più importante: la qualità delle immagini. Beh, qui dobbiamo veramente fare un plauso a Sony, che grazie all’accoppiata obiettivo/sensore/processore dell’immagine ha creato uno strumento in grado di fornire ottime prestazioni. L’obiettivo, molto luminoso particolarmente alla focale minima, ha un comportamento sostanzialmente indipendente dal diaframma. L’elevata nitidezza, che si estende dal centro al bordo, può essere utilmente sfruttata per scattare a tutta apertura e, siccome la perfezione non esiste, Sony ha corretto i pur minimi difetti di questa ottica – l’inevitabile distorsione a botte, un po’ di aberrazione cromatica – grazie alla potenza del suo processore BIONZ X per far si che, ad occhio, l’immagine restituita sia sempre qualitativamente ineccepibile e dai colori vibranti. In condizioni di scarsa luminosità il rumore è abbastanza contenuto sino a ISO 3200, malgrado alcuni concorrenti sembrano fare un po’ meglio.

Sony DSC RX100 IV 061

Le prestazioni nel modo movie sono imbattibili, come ci si poteva immaginare: l’autofocus non è particolarmente veloce ma progressivo, il dettaglio ottimo, pochi gli artefatti digitali visibili. Una prestazione di rilievo assoluto, che aggiunge un plus importante ad una macchina dalle prestazioni già notevoli. In particolare, abbiamo girato un video di una giovane cantante utilizzando la RX100 IV in movimento, con una mano sola, mettendo a dura prova lo stabilizzatore delle immagini e soprattutto l’autofocus. Ebbene, la macchina non ha praticamente mai perso la messa a fuoco e malgrado le inevitabili vibrazioni della mano il video è risultato stabile.

Qui si può vedere il video, che è stato poi montato in post-produzione aggiungendo degli effetti speciali, ma totalmente realizzato dal sottoscritto. Questi risultati sono dunque alla portata di tutti.

Appena sufficiente la durata della batteria, considerato che con la già buona capacità di 1240 mAh non si possono fare miracoli…