Virgin Galactic: dopo il crash, indagini e nuovi voli

Virgin Galactic non intende bloccare il progetto di turismo spaziale, nonostante l'incidente di venerdì nel deserto del Mojave. Secondo il patron Richard Branson quanto accaduto allo SpaceShipTwo migliorerà la sicurezza.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Il fondatore di Virgin Galactic Richard Branson ha dichiarato che il progetto dei voli spaziali commerciali della sua azienda non subirà alcuna interruzione nonostante la morte di uno dei piloti dello SpaceShipTwo avvenuto durante un volo di prova.

Anzi, il proseguo dei test e dello sviluppo sarà un omaggio al coraggio dei piloti che sono rimasti coinvolti nel tragico incidente. Per chi non avesse seguito la vicenda, venerdì la navicella spaziale in volo di prova sul deserto del Mojave, in California, si è schiantata a terra causando il decesso del copilota Michael Alsbury, 39 anni, e il ferimento del comandante Peter Siebold (43 anni), che è riuscito ad attivare il sistema di espulsione dalla navetta.

SpaceShipTwo

Non c'è ancora un comunicato ufficiale relativo alle cause dell'incidente, probabilmente le indagini richiederanno tempo. Virgin Galactic ha parlato di una grave anomalia; secondo la National Transportation Safety Board il congegno per rallentare il rientro del veicolo nell'atmosfera sarebbe scattato in anticipo. Si parla del cosiddetto sistema di "feathering", che ha il compito di ruotare in posizione estesa le estremità alari della SpaceShip Two, che si sarebbe attivato a Mach 1, e non a Mach 1,4 come avrebbe dovuto.

Il fondatore miliardario spiega che l'azienda è "determinata a scoprire cos'è andato storto" e che "darà la sua piena collaborazione" agli investigatori, perché "imparerà da ciò che è andato storto, e userà questo incidente per capire come migliorare la sicurezza".

Richard Branson

A prescindere dalle dichiarazioni però quanto successo rischia di ostacolare i progetti per l'avvio dei voli turistici spaziali in programma dal prossimo anno, per un costo di circa 250mila dollari per ciascun passeggero. L'idea era stata talmente apprezzata che c'erano già 700 facoltosi utenti che avevano prenotato un posto versando anche un anticipo. Avranno cambiato idea?

Non si sa ancora, quello che è certo è che come ha ricordato il Presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana Roberto Battiston all'indomani dell'esplosione al decollo del razzo Antares "benché l'accesso allo spazio possa sembrare ormai un'attività di ordinaria quotidianità, si tratta in realtà ogni volta di una sfida tecnologica, il cui risultato è pur sempre suscettibile di rischio incidente". Due esplosioni in pochi giorni sono una prova più che concreta che ha ragione.