Visa ha deciso di sfruttare la localizzazione mobile dei clienti per incrementare la sicurezza dei pagamenti e ridurre i rischi di blocco transazioni attuati dalle banche quando ci si reca all'estero. Capita spesso infatti che varcati i propri confini nazionali non vada a buon fine l'acquisto o il prelievo tramite carta di credito. Questo avviene perché il sistema interbancario tende a giocare sulla difensiva per evitare truffe e frodi.
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L'effetto collaterale però è di ritrovarsi magari a migliaia di km di distanza da casa senza la possibilità di effettuare pagamenti. Per le istituzioni finanziarie invece vuol dire spendere centinaia di milioni di euro l'anno "per gestire le chiamate che precedono i viaggi e le indagini sulle transazioni bloccate", come sottolinea Visa.
Visa Mobile Location Confirmation – che comunque sarà una funzione opzionale - dovrebbe risolvere questo problema abbinando a ogni operazione la localizzazione via smartphone o altro dispositivo. Finsphere Corporation, una società specializzata nell'analisi di mobile data, fornirà a Visa tutti gli elementi per valutare l'affidabilità di ogni operazione in relazione alla localizzazione dell'utente e del negozio (o banca). Dal documento ufficiale però non sembrano esservi riferimenti al servizio A-GPS.
All'intestatario della carta verrà chiesto solo di scaricare la specifica app per smartphone e saltuariamente connettersi alla rete mobile o a una rete Wi-Fi. A questo punto è verosimile che non venga richiesta l'esatta presenza del terminale negli spazi di un negozio per concedere un acquisto, ma solo la presenza dell'utente nella città correlata.
Visa Mobile Location Confirmation sarà disponibile da aprile inizialmente solo per la clientela statunitense.