In Sky probabilmente se la stanno ridendo. I diritti per la trasmissione della Champions sono costati così cari a Mediaset – 700 milioni per tre anni – che ora sono costretti a vendere la pay-TV Premium. L'incremento di 200mila abbonati non è stato sufficiente per bilanciare l'incredibile esborso. A Cologno Monzese però non si sono fatti prendere dal panico e la scorsa estate Pier Silvio Berlusconi ha incontrato Vincent Bollorè di Vivendi per un accordo proficuo per tutti.
Il manager bretone avrebbe dovuto acquisire Mediaset Premium e contraccambiare anche con azioni. Inoltre entrambi i gruppi avrebbero potuto lavorare insieme su nuove produzioni. Soluzione perfetta.
Ieri però l'ingranaggio si è fermato. "Non commento i rumors ma posso confermare che non siamo venditori di Premium poiché la consideriamo parte del nostro core business", ha assicurato il direttore finanziario di Mediaset e presidente di Premium Marco Giordani. La Repubblica sostiene che Bollorè puntasse all'intera acquisizione di Mediaset, sebbene programmatica negli anni, e che il congelamento della trattativa sia legato a qualche piede di troppo sul freno (della controparte).
Non meno importante l'esito della vendita delle torri di trasmissione Telecom – di cui Vivendi è azionista di riferimento. Se Ei Towers (Mediaset) dovesse aggiudicarsele lo stesso gruppo di Cologno Monzese sarebbe ancora più appetibile.
L'unica certezza è legata alla potenziale strategia digitale. Canal Plus di Vivendi dovrebbe inglobare Mediaset Premium e mettendo insieme Infinity e Watchever dare vita a una nuova piattaforma streaming capace di contrastare Netflix e Sky Online.
Ad ogni modo non ci saranno svolte epocali prima dello scioglimento dei nodi Telecom.