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a cura di Elena Re Garbagnati

La connessione LTE è stata una rivoluzione epocale per noi terrestri, e ormai nel mondo ci sono più SIM che persone (fonte: ADNKronos). Questa tecnologia però non è utile solo sul globo terracqueo, come hanno compreso due colossi del settore come Vodafone e Nokia, che stanno sfruttando tutta la propria lungimiranza per sbarcare con le loro tecnologie sulla Luna.

A cosa serve vi chiederete voi? Beh, per cominciare il fatto che oggi non vi siano avamposti umani ha poca importanza: la comunicazione è fondamentale per recapitare sulla Terra i dati raccolti dalle numerose sonde in missione nel Sistema Solare e dai rover su Marte. È per questo che la NASA lavora da tempo all'implementazione di sistemi di connessione più efficienti.

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Per esempio, nel 2016 l'agenzia iniziò a creare una rete Internet per il Sistema Solare installando sulla ISS il servizio Delay/Disruption Tolerant Networking (DTN), che servirà per automatizzare e migliorare lo scambio dati tra le stazioni a Terra e gli astronauti sulla ISS e si tradurrà in un utilizzo più efficiente della larghezza di banda. (alcune immagini di questa notizia si riferiscono proprio al progetto DTN, n.d.r.)

Per avere un'idea un po' più chiara di quelli che sono i problemi, basti pensare che la sonda spaziale New Horizons di cui abbiamo seguito a lungo il lavoro aveva una velocità di trasferimento dati massima di 1 kilobit (125 byte) al secondo. Si tratta "solo" di sonde; immaginate quanto saranno indispensabili comunicazione più efficienti nel momento in cui ci saranno equipaggi umani sulla Luna e su Marte.

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Il problema è noto, ed è venuto a galla in tutta la sua importanza nel momento in cui un gruppo di scienziati tedeschi (PTScientists) annunciò l'intenzione di organizzare uno sbarco privato sulla Luna usando il razzo Falcon 9 di SpaceX. L'obiettivo era quello di usare due rover per esplorare la valle del Taurus-Littrow, che coincide con il sito di atterraggio dell'Apollo 17 (l'ultima missione NASA sulla Luna). Era marzo del 2017,  e la NASA pose una limitazione piccola quanto foriera di problemi: i PTScientists e i loro rover devono stare a più di 2 chilometri di distanza dai luoghi di atterraggio dell'Apollo. Sembra una banalità, ma questa posizione limita le connessioni radio perché non consente una linea di comunicazione radio con la Terra.

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È qui che sono scese in campo Vodafone e Nokia. Più in dettaglio Vodafone ha sviluppato un sistema di comunicazione in collaborazione con Nokia, basato su LTE e C-V2X (Cellular Vehicular-to-Everything, l'estensione LTE per le auto intelligenti), che permetterebbe a ciascun rover di funzionare come una stazione base, trasmettendo i dati al lander. In altre parole, il lander ed entrambi i rover manterrebbero una connessione LAN su LTE, una specie di "Lunar Area Network" se così vogliamo chiamarla. Questa rete LTE inoltre dovrebbe consentire ai rover di trasmettere video HD alla Terra, collegando il lander a un "Deep Space Link".

Come vedete l'esplorazione dello Spazio è una questione complicata non solo per la potenza dei razzi o la costruzione di basi spaziali, ma anche per la capacità di mantenere una comunicazione stabile ed efficiente con la Terra, che è una necessità imprescindibile a cui le tecnologie terrestri devono porre rimedio. Hai visto mai che la prossima volta che l'uomo metterà piede sulla Luna ci sarà la diretta streaming su Twitch!


Tom's Consiglia

Se questa notizia vi ha fatto venire voglia di conoscere meglio le vicende legate alla missione dell'Apollo 17 non perdetevi il bellissimo documentario The Last Man on the Moon!