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a cura di Dario D'Elia

Mancava solo Vodafone all'appello e alla fine - dopo TIM, Wind Tre e Fastweb - ecco arrivata la sanzione da 4,6 milioni di euro per pratica commerciale scorretta legata all'abuso del termine "fibra". 

"Nelle campagne pubblicitarie inerenti l'offerta commerciale di connettività in fibra ottica (cartellonistica, sito web, below the line e spot televisivi), Vodafone, a fronte del ricorso a claim volti ad enfatizzare il raggiungimento delle massime prestazioni in termini di velocità e affidabilità della connessione, ha omesso di informare immediatamente e adeguatamente i consumatori", si legge nella nota dell'AGCM.

Vodafone

Vodafone, come gli altri operatori TLC di riferimento del mercato, non ha specificato "le caratteristiche della tecnologia di trasmissione utilizzata e le relative limitazioni nonché le reali potenzialità del servizio in fibra offerto (inclusi l'effettiva velocità di navigazione, i servizi fruibili e i limiti derivanti dallo sviluppo geografico della rete)".

Insomma, una prassi diffusa che tutti gli utenti italiani ben conoscono da anni. E quindi non deve stupire anche che Vodafone, come gli altri, non abbia esplicitato che per le massime prestazioni fosse necessario "attivare un'opzione aggiuntiva, a pagamento dopo un primo periodo di gratuità".

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"In conseguenza di tale condotta omissiva e ingannevole, il consumatore, a fronte dell'uso del termine onnicomprensivo "fibra", non è stato messo nelle condizioni di individuare gli elementi che caratterizzano, in concreto, l'offerta", prosegue l'AGCM. "L'assenza di un'informazione chiara sulle caratteristiche e la qualità del servizio pubblicizzato impedisce, dunque, al consumatore di assumere una decisione di acquisto consapevole".

Il giorno della marmotta

In sintesi il cerchio si è chiuso. Non resta che attendere il nuovo sistema di certificazione dell'AGCOM legato alle tipologie tecniche di connessione. E ovviamente l'eventuale contromossa di un altro genio del marketing (al soldo di chiunque), per aggirare le norme e imposizioni, che come insegna la storia recente verrà immediatamente copiata e replicata in tutto il settore. 

marmotta
Ricomincio da capo (Groundhog Day)

Dopodiché scatterà l'ennesima indagine e magari altre sanzioni. E assisteremo al tentativo di difesa da parte degli operatori presso il TAR o semplicemente una correzione ulteriore delle offerte. E via così, come nel film "Groundhog Day" (Il giorno della marmotta, aka Ricomincio da capo). Dove il protagonista Bill Murray è condannato a rivivere sempre lo stesso giorno, fino a quando non diventa un uomo migliore e trova l'amore.

Ecco, noi invece siamo condannati ad assistere a questo imbarazzante teatrino. Dove in fondo aspettiamo solo che alle sanzioni venga aggiunto uno "zero". E se non dovesse funzionare, allora un altro "zero". Fino a quando non avremo le telco più corrette del mondo... e le marmotte che confezionano cioccolate.