Vodafone: Washington dovrebbe fornire le prove sul caso Huawei

L'AD di Vodafone Nick Read sostiene che sia giunto il momento di analizzare le prove che ha Washington su Huawei. Tutti gli addetti ai lavori europei sono preoccupati.

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a cura di Dario D'Elia

"Abbiamo bisogno di una revisione sui rischi basata sui fatti", ha dichiarato l'AD di Vodafone Nick Read, riferendosi al caso Huawei. Oggi direttamente dal Mobile World Congress di Barcellona, il dirigente ha deciso di prendere una posizione netta. Tutto il chiacchiericcio di questi mesi e il balletto che ha coinvolto Washington, operatori, Intelligence e governi di diversi Paesi si scontra con un dato di fatto: nessuno ha ancora prodotto prove che confermino connivenze tra l'azienda cinese e Pechino in relazione ad azioni di sabotaggio o spionaggio.

"Diverse persone stanno dicendo cose che al momento non sono fondate, non sto dicendo che è il caso degli Stati Uniti perché non li ho incontrati direttamente, quindi non ho visto quali prove abbiano, ma hanno chiaramente bisogno di mostrarle alle giuste organizzazioni di tutta Europa", ha sottolineato Read.

Il tema è caldissimo perché escludere Huawei dalla corsa allo sviluppo delle infrastrutture 5G sarebbe un grave danno per il mercato, anche se Ericsson e Nokia possono profilarsi come alternative tecniche. Reid, come ha riportato Reuters, ha confermato che tutti gli addetti ai lavori europei che ha incontrato condividono la medesima preoccupazione sulla mancanza di prove.

Vodafone per ora ha deciso di mettere in standby le forniture di Huawei legate alle reti core, ma attendere il parere dei governi su eventuali rischi per prendere una decisione definitiva.

Nel frattempo Ericsson, sempre dal MWC 2019, ha promesso che accenderà la 5G a livello globale già a partire dal 2019. L'AD Börje Ekholm ha confermato che sono già stati siglati accordi commerciali in tal senso con 10 operatori e vi sono anche 42 protocolli di intesa con altri, fra cui TIM e Vodafone. Nokia invece ha ricordato che si sta già manifestando un gap tra Europa da una parte, e Stati Uniti e Asia dall'altra. Nel Vecchio Continente vi sono ancora troppe incognite legate all'assegnazione delle frequenze 5G. E certamente il tema della sicurezza è un ulteriore incognita allo sviluppo.