WALK-MAN: ricerca pura con sbocchi concreti

La ricercatrice Lucia Pallottino ci racconta qualche dettaglio sul robot umanoide WALK-MAN.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

WALK-MAN: ricerca pura con sbocchi concreti

"L'idea è di portarlo in applicazioni civili di supporto all'uomo per situazioni disastrose, come terremoti, rischi di crolli, fuoriuscite radioattive o altro. Sempre pensando che l'umanoide da un certo punto di vista facilita l'interazione con l'uomo e da un altro un po' spaventa". La professoressa Pallottino tocca uno dei punti fondamentali nella robotica moderna con questa frase: non è tanto ciò che il robot può fare o meno insieme all'Uomo, ma il fatto che quest'ultimo veda nella macchina la paura di essere rimpiazzato, di diventare superfluo. Un concetto che tra l'altro e alla base anche del breve saggio pubblicato recentemente da Federico Pistono (I robot ci ruberanno il lavoro ma ci ridaranno la vita).

Supergiocattoli

Al di là di questa importante questione, abbiamo domandato cosa potrebbe essere del WALK-MAN in cinque o dieci anni. "Come università pensiamo sempre in termini più lunghi dei 5-10 anni. Chi pensa così punta a un prodotto da mettere sul mercato, ma noi pensiamo sempre a 10-20 anni almeno, quando facciamo ricerca. In questo caso riteniamo che nel giro di 10 anni sì, (i robot) possano essere quasi sul mercato".

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"Il problema del mercato in questo caso è il mercato stesso: se c'è l'interesse, se i costi sono tali da rendere il robot accessibile, se c'è la moda. È una questione di business e di marketing, non di tecnologia. In parte si punta al mercato di massa, ai giocattoli. In fondo anche l'iPad è un giocattolo".

Giocattoli? Abbiamo domandato con un certo scetticismo. "Quelli ci sono già, l'umanoide è un po' più avanzato e complicato, ma 20 anni fa avevo una bambola che camminava . Il problema maggiore è l'impatto emotivo, quello che può sentire il cittadino nel vedere accanto a sé un umanoide con un certo grado di autonomia", insiste la ricercatrice toccando un tema che i effetti ha dato vita anche ad alcuni film memorabili (I 40 robot migliori nella storia del cinema). "Pensiamo alle auto: ci sono già quelle che vanno da sole. Dov'è il problema? Che potremmo esserne tutti spaventati al punto da non uscire più di casa. È questo il problema, non la tecnologia. L'auto c'è, anche se magari un po' bruttina