Washington mette le mani nell'hardware per spiarci

Emergono prove di come la NSA collochi backdoor in router, server e altro hardware.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Washington intercetta le spedizioni di server, router e altro hardware per infilarci backdoor da usare per la sorveglianza globale della NSA. La nuova rivelazione è contenuta nel libro "No Place to Hide" di Green Grenwald, che esce oggi in lingua inglese e anche in italiano, edito da Rizzoli.

Una notizia che non manca d'ironia: per anni il governo statunitense ha accusato le aziende cinesi (Huawei e ZTE in particolare) proprio di fornire hardware con backdoor volute da Pechino. Dalla Cina sono arrivate sempre puntuali le prevedibili smentite, ma scoprire oggi che Washington fa esattamente la stessa cosa fa almeno sorridere.

Le autorità statunitensi non hanno mai ottenuto prove riguardo allo spionaggio da parte delle società cinesi, ma hanno comunque raccomandato alle aziende del paese di non comprare i prodotti sospetti. Si è affermato senza mezzi termini che "Non si può ritenere che Huawei e ZTE siano libere da influenze di stato (cinese, NdR) e che siano quindi una minaccia alla sicurezza degli Stati Uniti e dei nostri sistemi". Alla fine Huawei ha preferito lasciare il mercato statunitense perché "non ne vale la pena", come spiegò l'Amministratore Delegato Ren Zhengfei.

Nel frattempo la NSA metteva letteralmente le mani dentro all'hardware di produzione statunitense spedito all'estero, assicurandosi che ci fossero tutte le backdoor necessarie per la penetrazione indebita. I documenti che provano queste azioni, scrive Greenwald sul Guardian, sono "espliciti in modo scioccante".

Gli agenti della NSA intercettano le spedizioni, tirano fuori i prodotti dalle scatole, li modificano e li sigillano di nuovo. A quel punto le reti realizzate con questo hardware sono vulnerabili alle spie dell'agenzia, ma anche a chiunque altro abbia l'abilità di trovare la porta sul retro – oltre alle comuni vulnerabilità, che già ci basterebbero.

Glenn Greenwald

Abbiamo quindi le prove che gli Stati Uniti fanno spionaggio modificando l'hardware prodotto sul loro territorio. Per quanto riguarda la Cina invece dobbiamo accontentarci di un "è molto probabile", ma di prove ancora non ce ne sono.

Tra i due colossi c'è una concorrenza che è economica, diplomatica, militare e di intelligence. Noi, come consumatori europei, non possiamo far altro che stare a guardare e decidere da chi farsi spiare. Una decisione a cui francamente non vorremmo vederci costretti, e voi?

L'inchiesta portata avanti da Greenwald, a partire dai documenti forniti da E. Snowden, hanno fruttato al Guardian il Premio Pulitzer 2014 nella categoria Servizio Pubblico. Greenwald ha recentemente lasciato il Guardian per fondare il sito The Intercept, dedicato al giornalismo d'inchiesta. Il libro "Sotto Controllo" si trova in edizione cartacea (12,75 euro) e in versione Kindle (9,99 euro).