Web tax firmata Nichi Vendola, ma Boccia si sfila

Nichi Vendola (SEL) ha presentato un emendamento alla Legge di Stabilità per l'introduzione della Web Tax.

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a cura di Dario D'Elia

La Web tax firmata Nichi Vendola (SEL) è comparsa fra gli emendamenti alla Legge di Stabilità. Ricorda molto quella dell'onorevole Francesco Boccia: si parla infatti dell'obbligo di partita IVA italiana per chi opera nel settore degli spazi pubblicitari online e link sponsorizzati. In pratica è un colpo diretto a Google.

Web Tax

"In molti mi hanno chiesto in questi ultimi giorni di riproporre la web tax, ma ho preferito rinunciare per evitare di andare allo scontro con Renzi. Tutti sanno come la pensano. Ora sta al governo valutare se fare un passo avanti oppure no", ha affermato il presidente della Commissione Bilancio di Montecitorio, Boccia.

Come a dire che Boccia non ha nulla a che vedere con la proposta Vendola. E infatti secondo gli osservatori la proposta Vendola è destinata a non essere considerata. Anche perché rientra fra i cosiddetti provvedimenti "segnalati", ovvero che necessitano del parere della Commissione Bilancio per conoscerne l'impatto economico.

Buone notizie per quanto riguarda l'IVA al 4% per gli e-book. Vi sono almeno tre diversi emendamenti (sempre "segnalati") firmati PD, SEL e FI. Le risorse per coprire le mancate entrate potrebbero provenire dal fondo di politica economica: circa 8 milioni di euro per il 2015, oltre dieci nel 2016 e oltre 15 nel 2017.

Non resta che attendere il voto di lunedì della Commissione Bilancio.